Intraview 3: il Ceo Alessandro Potalivo
Alessandro Potalivo, Legale rappresentante della Intrawelt, cura l’amministrazione dell’azienda e la gestione del personale, fungendo inoltre da indispensabile raccordo tra i vari rami della società. Una società che nasce in un’uggiosa mattina di quasi 26 anni fa, il 14 gennaio 1991 per la precisione, trasformando in realtà un sogno a lungo cullato.
Con l’intervista ad Alessandro concludiamo la nostra serie Intraview del Blog di Intrawelt e vi facciamo i nostri più sinceri auguri per l’anno che verrà. Ci vediamo nel 2017!
Harriet: Buongiorno Alessandro, il 2016 è stato un anno importante per la Intrawelt, come lo riassumeresti in poche parole?
Alessandro: Il 2016 ha confermato il trend di crescita dell’azienda e ha registrato degli eventi determinanti, come la conferma di alcuni accordi quadro con clienti di alto livello che ci hanno dimostrato con i fatti che siamo sulla strada giusta, iniettando fiducia e motivazione a tutto il gruppo.
H: Qual è stata quest’anno la tua sfida più grande?
A: La sfida più grande è sempre quella che dobbiamo affrontare tra un’ora e di cui ancora non sappiamo niente! Ogni cliente, ogni progetto è una sfida, per i tempi, la gestione, gli alti livelli di specializzazione e tanto altro ancora. Se da un lato la natura di questo lavoro logora mentalmente per la frenesia e le tensioni continue che genera, sottoponendoci a forti stress, dall’altro aumenta la nostra resilienza e la professionalità con cui affrontiamo ogni giorno di lavoro, weekend compresi!
H: Quale caratteristica cerchi nei dipendenti? E nei clienti?
A: Gran parte dei nostri dipendenti è cresciuta con noi, assorbendo negli anni la nostra politica e il nostro modus operandi. Scherzando abbiamo coniato il termine “intraweltiano”, che è una specie di marziano linguista che naviga nello spazio delle parole. Scherzi a parte, credo di avere un’idea “giapponese” del lavoro e idealmente vorrei che anche i miei dipendenti vivessero l’azienda come una parte integrante della loro vita. So che chiedo molto ma sono lieto e orgoglioso di poter dire che in verità sono in molti a farlo. Dai clienti mi aspetto lealtà e un rapporto win-win in cui entrambe le parti siano soddisfatte; quando accade, siamo pronti a fare tutto quanto in nostro potere per soddisfare le esigenze del cliente.
H: Come sono cambiati i metodi di lavoro utilizzati in azienda con l’avvento delle nuove tecnologie?
A: In 25 anni ho visto un’evoluzione incredibile della nostra professione e ho notato che soltanto chi si è adeguato e ha accettato le nuove tecnologie, affiancandole alle imprescindibili competenze linguistiche, è riuscito a rimanere sul mercato con successo. Le tecnologie ci aiuteranno sempre di più, ma la professionalità di un linguista sarà sempre indispensabile per guidare macchine destinate a diventare ogni giorno più potenti e performanti.
H: Dei tanti obiettivi e traguardi raggiunti, quale ti rende più orgoglioso?
A: Il nostro portafoglio clienti è uno dei fiori all’occhiello della Intrawelt, un segno della nostra reputazione sul mercato che a volte sorprende anche me stesso. Analogamente, sono orgoglioso del gruppo di collaboratori che si è creato, dal sales team ai project manager e al reparto IT sino a chi cura l’amministrazione, che rende tutto questo possibile.
H: Quali sono i tuoi desideri per il 2017?
A: Proseguire sulla strada tracciata nel 2016, inserire nuovi profili nel team per rafforzarlo in vari comparti e infine rendere il nostro lavoro più visibile all’esterno.
H: Se dovessi scegliere tre parole per descriverti, in qualsiasi lingua, quali sceglieresti e perché?
A: Scelgo l’italiano perché è la mia lingua madre e, nonostante mi venga a volte rimproverato di essere troppo esterofilo, ho un profondo rispetto per la mia lingua e il mio Paese. Se devo scegliere tre aggettivi per definirmi, direi pragmatico, resiliente e tenace. Forse per qualcuno sono semplicemente fortunato e testardo, ma sono solo malelingue che lasciano il tempo che trovano. Io so soltanto che la fortuna aiuta gli audaci!
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