Parole dell’anno 2024: tra rispetto, libertà e cervelli marci
Seguici in questo viaggio multiculturale alla scoperta delle parole scelte per rappresentare il 2024 in diversi Paesi del mondo
Il 2024 è stato un anno movimentato, ricco di eventi complessi (e a tratti travolgenti) che hanno scosso il mondo intero non solo a livello sociopolitico, economico e ambientale, ma anche sul piano linguistico, portando alla formazione di neologismi o espressioni necessari per descrivere in modo efficace l’attualità. Ecco perché, anche per il 2024, accademie e istituti linguistici di tutto il mondo hanno voluto scegliere la parola simbolo dell’anno appena trascorso, fornendo interessanti spunti su cui riflettere.
Continua a leggere per scoprire la nostra raccolta di parole dell’anno 2024!
Le parole dell’anno 2024
ITALIA: Rispetto
Per l’Italia, la parola dell’anno 2024 è “rispetto”. Eletto dall’Istituto di Enciclopedia Italiana Treccani proprio per “la sua estrema attualità e rilevanza sociale”, il termine “rispetto” è in continua evoluzione e viene spesso utilizzato in modo inappropriato. La scelta dell’Enciclopedia Treccani si è quindi rivelata davvero preziosa, soprattutto in tempi come questi: infatti, porre l’accento sulla necessità di manifestare stima, attenzione e riguardo nei confronti dell’altro o dell’ambiente circostante permette di ricostituire valori spesso dimenticati o nascosti sotto inutili tappeti di odio e violenza.
REGNO UNITO: Brain rot
Nel Regno Unito, a destare maggior clamore come parola dell’anno 2024 tra i termini scelti dai vari istituti linguistici è stato senza dubbio il neologismo “brain rot” (letteralmente, “marciume cerebrale”), scelto dalla casa editrice Oxford University Press. Il motivo è molto semplice: per definizione, “brain rot” indica il presunto deterioramento dello stato mentale o intellettuale di una persona a causa del consumo eccessivo di materiale online, un tema caldo e sempre più discusso. Secondo alcune stime, nel 2024 questo termine ha subito un incremento nella frequenza d’uso del 230% rispetto al 2023.
STATI UNITI: Polarization
Oltreoceano, invece, è stato il termine “polarization” (polarizzazione) a imporsi come parola dell’anno 2024. Merriam-Webster, consolidata casa editrice americana nota principalmente per la pubblicazione di dizionari in lingua inglese, ha motivato la scelta sottolineando il valore comunicativo di questo sostantivo: il termine è stato infatti assiduamente utilizzato nelle prime pagine delle più famose testate giornalistiche americane durante le ultime elezioni per riferirsi alla marcata contrapposizione tra Repubblicani e Democratici, oggi più che mai agli antipodi per punti di vista, opinioni, idee e convinzioni.
SPAGNA: Dana
In Spagna la parola dell’anno 2024 non poteva che essere “dana”. Eletto da Fundéu (Fundación del Español Urgente) con l’appoggio della RAE (Real Academia Española), questo termine è stato scelto per l’aumento esponenziale del suo utilizzo sulla stampa dopo le tragiche alluvioni dello scorso ottobre nella penisola iberica. La parola “dana”, forma lessicalizzata dell’acronimo “DANA”, indica il fenomeno meteorologico della formazione di una depressione isolata a livelli elevati (Depresión Aislada en Niveles Altos) e, vista per l’appunto l’importanza mediatica e linguistica raggiunta negli ultimi mesi, lo scorso 10 dicembre è stata inserita come nuovo sostantivo nell’ultimo aggiornamento del Diccionario de la lengua española della stessa RAE.
GERMANIA: Ampel-Aus
In Germania la parola dell’anno 2024 ha origine dalla politica. La GfdS (Gesellschaft für deutsche Sprache), la più importante istituzione linguistica tedesca, ha scelto il termine “Ampel-Aus” (letteralmente, “semaforo spento”) alla luce del crollo della cosiddetta “coalizione semaforo” (“Ampelkoalition”) composta da Partito Socialdemocratico (SPD), Partito Liberale Democratico (FDP) e Verdi, i cui colori tradizionali sono rosso, giallo e verde. L’espressione “Ampel-Aus” è diventata molto popolare tra i germanofoni negli ultimi mesi del 2024 come emblema della battuta d’arresto del governo tedesco, un evento la cui visibilità, in Germania, ha persino oscurato l’esito delle elezioni presidenziali statunitensi annunciato nello stesso periodo.
FRANCIA: Deconnectitude
In Francia, la parola dell’anno scelta per il 2024 è il neologismo “deconnectitude”, composto dalle parole “déconnexion” (disconnessione) e “attitude” (attitudine). L’espressione, coniata per indicare la tendenza a cercare un equilibrio tra il mondo virtuale e la realtà, è stata scelta da sei giornalisti della redazione del telegiornale francese TV5MONDE per fomentare il dibattito su un argomento sempre più influente, soprattutto tra i giovani.
PORTOGALLO: Liberdade
Lo scorso 7 gennaio la casa editrice Porto Editora, una delle più rinomate del Portogallo, ha eletto la parola dell’anno 2024 per la lingua lusitana: “liberdade” (libertà). Dopo una serie di consultazioni, questo termine ha vinto con il 22% dei voti per la sua rilevanza storica: visto che nel 2025 ricorrerà il 50° anniversario della Festa della Liberazione del 25 aprile, il termine “liberdade” vuole essere uno stimolo alla riflessione per l’anno appena iniziato.
BRASILE: Ansiedade
In Brasile, il 2024 è stato l’anno chiave per la salute mentale: questo argomento ha ricevuto un’attenzione particolare a causa del costante sovraccarico emotivo e mentale a cui la popolazione brasiliana si sente sottoposta in un’epoca di trasformazioni rapide e disorientanti. Dopo un’indagine condotta dalla società CAUSE insieme all’istituto di ricerca IDEIA e all’app PiniOn, è infatti emerso che per i brasiliani la parola dell’anno 2024 è proprio “ansiedade” (ansia). Si tratta di un termine in continuo crescendo nella comunicazione scritta e verbale: i dati elaborati da Google Trends mostrano che il Brasile è il secondo Paese al mondo con il maggior numero di ricerche a tema “ansia” su Internet. La scelta di “ansiedade” come parola dell’anno 2024 “è indice di un Paese che cerca la stabilità in mezzo alla complessità”, sottolinea Leandro Machado, politologo e socio fondatore di CAUSE.
*BONUS* – SVEZIA: Umarell
Chi l’avrebbe mai detto che in Svezia la parola dell’anno 2024 sarebbe stata una parola italiana, anzi, bolognese? In realtà non è (esattamente) così. Anche se nel Bel Paese sta circolando la notizia che il termine “umarell” sia stato eletto la parola dell’anno 2024 per gli svedesi, si tratta solo di una leggera mania di protagonismo tutta italiana. Se è pur vero che grazie all’omonimo libro dell’autore Danilo Masotti e ai tanti progetti infrastrutturali attualmente in corso in Svezia la parola “umarell” ha raggiunto anche la Scandinavia, sdoganando lo stereotipo del classico “uomo anziano che osserva i cantieri”, ciò non significa che abbia assunto un’importanza tale da diventare il mantra del 2024. Infatti, come riportato dalla rivista Språktidningen (pubblicazione di settore specializzata in lingua e linguistica svedese), il termine si è “solo” meritato di entrare ufficialmente nel dizionario della lingua svedese insieme ad altri 31 nuovi neologismi.
Insomma, la lingua è un sistema comunicativo strettamente correlato alla società: ne manifesta gli umori, le tensioni, i comportamenti. Rappresenta la cartina al tornasole di un modo di vivere che evolve, cambia e si trasforma, definendo nuovi approcci e tendenze. Chissà quali sorprese ci riserverà il nuovo anno e quali parole verranno scelte per il racconto di questo 2025 appena iniziato. Non ci resta che viverlo per scoprirlo.