Interpretariato da remoto ibrido, innovazione e efficienza
Se pochi anni fa qualcuno avesse soltanto ipotizzato che tutte le parti in causa di un processo penale avrebbero partecipato alla stessa udienza da diverse parti del mondo e parlando lingue diverse con un interpretariato da remoto, sarebbe stato quantomeno accolto con un sorriso.
Il termine “remoto” effettivamente, fino a qualche tempo fa assumeva il connotato di un qualcosa di lontano dalla storia e dal tempo, quasi antico. Oggi, invece, questo termine rappresenta uno dei paradigmi del futuro e dell’innovazione tecnologica e sociale.
Il concetto di spazio dalla pandemia in poi
Cosa c’è stato in mezzo a questa trasformazione? Semplicemente una pandemia.
I sociologi contemporanei avrebbero materiale sufficiente per dar da lavorare ad almeno un paio di generazioni di studiosi. Infatti, l’emergenza sanitaria da Covid-19 è stata un vero e proprio terremoto per gli equilibri sociali, oltre che economici e sanitari.
In questo caso, ci soffermiamo su un aspetto ben preciso e che, probabilmente, rappresenta quello più significativo. Il concetto di “distanza”.
Per oltre un anno, la parola più utilizzata è stata “distanziamento”. Stare lontani, tenersi alla larga, mantenere le distanze, isolarsi. Abbiamo vissuto almeno 18 mesi nei quali, uno degli istinti umani (e animali) più diffusi, quello del contatto e della vicinanza, è stato sradicato dal nostro DNA.
Ma l’uomo, si sa, è un animale capace di sviluppare grandi capacità di adattamento. Ed è proprio da questo bisogno che nel tempo la società pandemica e post-pandemica ha saputo elaborare un nuovo concetto di “presenza”. Remota, appunto. La distanza, che era diventata ossessione, ora non esiste più. Non esiste distanza, non esiste presenza.
Il ruolo della tecnologia nei lavori a distanza
Negli ultimi anni, a partire dalla pandemia ma ancor di più dopo il ritorno alla vita di tutti i giorni, si sono manifestati con tutta la loro spinta innovatrice gli effetti che per due anni sono maturati nascosti tra le mura del lockdown.
Una nuova idea di conciliazione tra tempo di lavoro e tempo personale, la possibilità di lavorare a distanza da qualsiasi altra parte del mondo, le riunioni virtuali, l’abbattimento del rapporto spazio/servizio. Sono questi i pilastri della nuova organizzazione lavorativa e di vita della cittadinanza post-pandemica, che hanno portato allo sviluppo di infrastrutture informatiche e servizi IT in grado di rispondere alle nuove esigenze.
In particolare, il mercato dei servizi intellettuali e del B2B sono stati travolti da uno tsunami di innovazioni tecnologiche. Investimenti in infrastrutture cloud sempre più potenti, servizi essenziali come i consulti medici, psicologici che un tempo erano svolti essenzialmente in presenza, il mercato delle visite immobiliari o le visite virtuali ai musei. È successo, insomma, di tutto.
E il settore dei servizi linguistici non è sicuramente rimasto a guardare.
I servizi di interpretariato da remoto
Il concetto di remote interpreting non è nuovo e non nasce certamente con la crisi pandemica. Se si pensa, ad esempio, ai servizi di interpretariato telefonico che le strutture sanitarie offrono ai pazienti stranieri, si tratta di servizi essenziali ampiamente consolidati.
Anche Intrawelt, come agenzia di servizi linguistici e interpretariato professionale, offre servizi di interpretariato da remoto per diversi clienti in settori come quello sanitario-ospedaliero, oppure quello istituzionale giudiziario. Negli anni sono stati diversi i progetti che hanno previsto un lavoro di interpretariato non in presenza. Quello che oggi invece è cambiato è il modello organizzativo e l’ampliamento delle tecnologie a disposizione per offrire servizi di interpretariato in remoto sempre più efficaci.
Un esempio su tutti, e che probabilmente rappresenta la novità più evidente, è l’aumento delle richieste di servizi di interpretariato legale da remoto in occasione dei processi giudiziari. Laddove il processo si svolge in un paese, con un imputato straniero, e l’esigenza di un interprete madrelingua della lingua dell’imputato ma non disponibile alla presenza, è diventato sempre più frequente il ricorso a sistemi di videochiamata per il servizio di interpretariato.
Negli ultimi due anni, Intrawelt è stata coinvolta in una mole sempre crescente di progetti di questo tipo, avendo gestito, ad esempio, attività di interpretariato legale di un processo svolto nelle isole Cayman grazie al supporto di una nostra linguista madrelingua spagnola collegata da Santiago, in Cile.
L’interpretariato in simultanea ibrido, la nuova frontiera
Un vero elemento di novità nel quale ci siamo imbattuti in questi mesi, è rappresentato invece dalla diffusione del servizio di interpretariato di conferenza in simultanea senza cabina e, soprattutto, senza la presenza in loco di interpreti.
Grazie all’utilizzo delle più aggiornate piattaforme di videoconference, pur avendo la platea e i relatori in loco, è possibile gestire l’interpretariato a distanza utilizzando diversi canali linguistici in usicta, in base a quante sono le lingue di destinazione richieste.
In questo modo, ogni utente presente in platea, grazie all’utilizzo del proprio dispositivo smartphone, e utilizzando le relative app, può ascoltare in cuffia la traduzione fatta dall’interprete in simultanea, proprio come se avesse con sé le tradizionali cuffie con ricevitore.
L’innovazione di questo tipo di soluzione non risiede esclusivamente nella possibilità di non essere presenti in loco, ma di abbattere i costi di noleggio delle strutture (bidule, microfoni, ricevitori), i costi di trasferta dei/delle interpreti e i costi ambientali di spostamento del personale.
Efficienza ed efficacia del servizio, accompagnati dalla riduzione dei costi per il cliente e una maggiore libertà di gestione del tempo da parte delle risorse linguistiche interessate, sono il perfetto mix per una soluzione destinata sicuramente a crescere. Per ogni informazione potete sempre scriverci oppure compilare il form presente sulla destra.