traduzione imprese

Intrawelt e i battelli sul Reno, la CSR al Salone di Milano

Le rotte della sostenibilità, questo è il titolo della VI edizione del Salone dell’innovazione sociale di Milano che ha avuto luogo il 2 e 3 ottobre e dedicato alle declinazioni della Responsabilità Sociale d’Impresa o CSR (Corporate Social Responsibility).

 

I battelli sul Reno

È passato letteralmente un secolo da quando Walther Rathenau rispondendo agli azionisti della Norddeutscher Lloyd che lamentavano il conseguimento di scarsi utili disse “la società non esiste per distribuire dividendi a lorsignori, ma per far andare i battelli sul Reno”. Eppure, ancora oggi il tema della responsabilità e della sostenibilità dell’impresa è di attualità come allora.

L’agricoltura sostenibile, la responsabilità verso i consumatori, la tutela dei dati, la trasparenza nel settore della moda, la finanza responsabile e tanti altri sono stati i temi affrontati nella due giorni milanese.

 

L’impresa responsabile

Un’impresa socialmente responsabile è produttrice non di ricchezza per sé stessa ma generatrice di una economia capace di coinvolgere l’intera comunità nella quale si colloca, senza comprometterne l’ecosistema biologico, economico e sociale.

Per questo il rispetto dell’ambiente, l’occupazione di qualità, la tutela dei consumatori, lo sviluppo sostenibile sono fattori chiave nella produzione di una ricchezza duratura e non “mordi e fuggi”.

 

I nostri clienti al Salone della CSR

Il Salone di Milano ha ospitato una pluralità di relatori provenienti principalmente dal mondo dell’imprenditoria. Siamo orgogliosi dei numerosi interventi che hanno coinvolto rappresentanti di aziende nostre partner, molti dei quali nostri referenti diretti per i progetti di traduzione che ci vengono affidati. Collaborare con clienti che mettono al primo posto un’idea di sviluppo responsabile è per noi la conferma della capacità di costruire relazioni solide all’interno di una economia sana e rispettosa di tutti gli stakeholder.

I nostri processi di qualità certificati dal TÜV, uniti ad accurate procedure di gestione dei reclami dei clienti e ai sistemi sicuri e affidabili per la protezione delle informazioni, sono per noi motivo di vanto e la dimostrazione che coniugare sviluppo d’impresa e responsabilità non solo è possibile, ma è anche l’unica strada da percorrere.

Ulteriori approfondimenti sono disponibili scaricando la brochure dei servizi Intrawelt.

traduzioni settore energetico

C’è un po’ di Intrawelt al World Energy Leaders’ Summit

La World Energy Week è un evento annuale organizzato su scala globale dal World Energy Council (Consiglio Mondiale dell’Energia) con la finalità di costruire strategie sostenibili nel campo dell’utilizzo delle fonti di energia.

L’evento quest’anno si terrà in Italia, a Milano, dall’8 all’11 ottobre e ospiterà ministri, capi di Stato e i rappresentanti delle più importanti società multinazionali del settore energy.
L’appuntamento più atteso della World Energy Week è il World Energy Leaders Summit, un evento esclusivo organizzato dal Consiglio Mondiale dell’Energia per sostenere la comunità delle aziende leader a livello globale nel dibattito in corso su importanti questioni energetiche, tra cui la transizione verso le fonti rinnovabili e la trasformazione del settore dell’energia.

La partecipazione al WELS è solo su invito ed è riservata a ministri, funzionari, amministratori delegati del Council’s Patron, Global Partner e ospiti VIP selezionati. L’agenda si basa su approfondimenti generati dagli studi sul settore condotti dal Consiglio e da un insieme di argomenti sottoposti agli invitati.

In queste settimane stiamo lavorando intensamente su una serie di progetti riguardanti l’evento che coinvolgerà i leader in ambito economico e politico del settore dell’energia: comunicati stampa, lettere di invito, circolari, missive private e comunicazioni dedicate al meeting che coinvolgono i partecipanti all’evento.

I servizi Intrawelt contribuiscono a favorire il dialogo tra gli attori pubblici e privati coinvolti, stimolando una comunicazione globale e di qualità, in preparazione a un evento globale di capitale importanza per il futuro dell’energia nel mondo come il WELS (scarica qui il programma).

Professionalità, competenza, affidabilità e puntualità sono come di consueto a disposizione per preparare la strada alla buona riuscita dell’evento. Dall’8 all’11 ottobre il testimone passa ai nostri committenti.

Traduzioni finanziare nella conformità normativa

Lo spread: causa ed effetto delle crisi del debito

Mentre questa mattina (28 settembre) le borse europee aprono al ribasso con Piazza Affari che sfora il -4%, in Italia si torna a parlare con maggiore insistenza del differenziale tra i titoli di Stato italiani (BTP) e quelli tedeschi (Bund): lo spread nuovamente in salita (intorno ai 280 punti).

Questo termine evoca, nella mente degli europei, un periodo di forti tensioni politiche ed economiche che hanno caratterizzato il periodo della crisi finanziaria. Instabilità politiche, declassamenti dei rating di alcuni paesi, spread ai massimi livelli. Il risultato fu la caduta di molti governi tra cui, in Italia, quello di Berlusconi.

Sembravano rimarginate le ferite di quella stagione eppure, dopo sette anni, oggi si torna a parlare dello spread, soprattutto in Italia.

spread italia

Cos’è lo spread?

Con il termine spread si fa riferimento alla differenza di rendimento tra i titoli di Stato a 10 anni e gli equivalenti titoli pubblici tedeschi. Lo spread tra i titoli obbligazionari di Stato e i Bund tedeschi indica in sostanza quanto sia più rischioso prestare i soldi in un paese rispetto alla Germania, considerata particolarmente affidabile grazie alla solidità della sua economia. Più il sistema è solido, meno i titoli sono rischiosi e offrono quindi agli investitori maggiori garanzie a rendimenti più bassi.

 

L’influenza della politica sull’andamento dello spread… e viceversa

Se uno Stato è giudicato inaffidabile, quindi, l’acquisto dei suoi titoli sarà considerato rischioso in prospettiva d’un possibile default. Nel momento in cui dinamiche politiche fanno presagire una certa instabilità economica (crisi di governo, aumento della spesa pubblica, manovre economiche fuori controllo, ecc.), gli investitori cominceranno a dubitare dell’affidabilità del paese in questione e rinunceranno ad acquistare i suoi titoli.

Di conseguenza, lo Stato che ha invece necessità di venderli, a tutti i costi è costretto a garantire rendimenti sempre più alti, indebitandosi notevolmente.

Fonte: mtsmarkets.com

 

La comparazione in Europa: Italia e Spagna a confronto

I Bund tedeschi rappresentano l’unità di misura del rendimento di tutti i titoli di Stato dell’area euro. Si tratti di economie centrali o periferiche, tutti gli Stati vengono valutati in rendimento ai titoli tedeschi.

Italia e Spagna, ad esempio, sono due economie considerate “periferiche” nell’area euro e sono tra i paesi al centro dell’attenzione dei mercati finanziari durante il periodo caldo della crisi dello scorso decennio.

Oggi lo spread spagnolo è sotto la quota dei 110 punti mentre in Italia il differenziale con i Bund tedeschi raggiunge quota 232, più del doppio della Spagna. Nell’Europa a 15, peggio dell’Italia riesce a fare solo l’Ungheria di Orban.

 

Le cause (economiche) delle disuguaglianze

Sebbene anche la Spagna abbia affrontato nei mesi scorsi una crisi politica dovuta alla sfiducia al presidente Rajoy, la crisi dei Bonos non ha attecchito più di tanto a Madrid, a differenza del cosiddetto ”effetto instabilità” italiano.  Il motivo di questa differenza risiede soprattutto nell’economia dei due paesi: in crescita quella spagnola, stagnante quella italiana. L’economia iberica, infatti, cresce a ritmi ormai vicini al 3% dal 2015.

Inoltre, in molti sostengono che le compagini politiche prevalenti in Spagna, a differenza di quelle italiane, non sono anti-europeiste.

spread

Elaborazione grafico: Intrawelt – Fonte: mtsmarkets.com

 

Le imprese, le prime vittime del cortocircuito

Con l’aumento dello spread, i primi a vacillare sono gli istituti di credito che detengono la gran parte delle obbligazioni. Quanto più aumentano i rendimenti tanto più banche, assicurazioni e istituti finanziari aumentano i loro tassi di interesse, andando a influire negativamente su mutui e finanziamenti alle imprese ed ai privati.

Per il sistema imprenditoriale europeo gli anni tra il 2009 e il 2013 hanno rappresentato un periodo drammatico. Chi come noi vive ogni giorno in prima persona e dinamiche d’impresa non può negare di aver avuto paura dell’epilogo di quella crisi. Milioni di imprese in Europa hanno chiuso i battenti.

I documenti finanziari di quegli anni erano simili più a un bollettino di guerra, prima di ritornare a vedere la luce a partire dal 2014 a seguire. Sono ripartiti gli ordini, sono cresciuti di molto i progetti di traduzione di materiali di comunicazione e marketing, a testimoniare il ritorno sui mercati esteri. Sono cresciuti anche i progetti di traduzione tecnica con il ritorno ad un aumento della produzione. Allo stato attuale, sebbene non vi sia nulla che possa presagire un ritorno al passato recente, i rendimenti ritornano a salire e lo spread aumenta vertiginosamente.

In questo clima di forti tensioni internazionali, una dichiarazione resa pubblicamente può determinare, nel bene o nel male, una variazione in termini di rendimenti dei titoli.
Per questo motivo restiamo a guardare da spettatori confidando in un veloce ridimensionamento delle tensioni estere e di conseguenza dei rendimenti dei titoli, in particolare quelli italiani.

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La crisi di Deutsche Bank e gli orizzonti europei

Quando in un pomeriggio di qualche giorno fa abbiamo tradotto una serie di documenti finanziari assegnatici da un cliente tedesco, di tutto ci saremmo aspettati fuorché di apprendere la notizia dell’esclusione di Deutsche Bank dall’indice Euro Stoxx 50.

Cosa sta succedendo a Deutsche Bank?

Il colosso tedesco è sotto la lente degli osservatori finanziari già da tempo tra accuse penali, piani di ristrutturazione con licenziamenti, declassamenti del rating e nuovi minimi per il prezzo delle azioni.  A tutto ciò si aggiunge una costante perdita di grossi clienti e la decisione del gruppo cinese Hna Group di ritirare la sua partecipazione azionaria al capitale di Deutsche Bank, equivalente a circa l’8% del totale.

I motivi dell’esclusione da Euro Stoxx 50

Il motivo principale dell’esclusione dall’indice Euro Stoxx 50, che comprende i 50 blue chips degli 11 paesi dell’Eurozona, è dovuto al crollo delle quotazioni del titolo. Con un valore al di sotto dei 10 euro e con un crollo azionario da inizio anno superiore al 38%, la capitalizzazione si è ridotta a 20 miliardi di euro. L’uscita del titolo dal paniere avverrà il prossimo 24 settembre alla consueta revisione trimestrale.

Quale futuro?

La crisi dell’istituto bancario più influente in Europa apre degli scenari imprevedibili e desta una certa preoccupazione tra gli attori economici e finanziari. Sentiamo questa preoccupazione direttamente sulla pelle dei nostri clienti, soprattutto quelli che operano nel ramo finanziario.

Allo stato attuale non sussiste un rischio di un’altra Lehman Brothers, i presupposti della crisi di Deutsche Bank sono totalmente diversi. I problemi principali di Lehman erano cattivi investimenti a lungo termine e finanziamenti insicuri. I recenti downgrade del rating di Deutsche Bank sono avvenuti perché stanno perdendo denaro e non hanno un chiaro percorso verso la redditività. A differenza di Lehman, Deutsche Bank ha una base di finanziamento stabile e diversificata.

Fusione all’orizzonte con Commerzbank?

Le banche europee sono ancora troppo piccole, soprattutto al cospetto dei giganti americani. Mentre la capitalizzazione di mercato di JPMorgan ha superato 300 miliardi di euro a fine 2017, e Bank of America e Wells Fargo 200 miliardi, Santander ha raggiunto solo 88 miliardi di euro, BNP Paribas 78 miliardi, Société Générale e UniCredit 35 miliardi e Deutsche Bank 33 miliardi.

La necessità di dare vita a dei “giganti” del settore bancario europeo ha spinto molti analisi e addetti ai lavori ad immaginare una fusione tra Deutsche Bank e la sua principale rivale tedesca Commerzbank. Entrambe le società condividono un destino di crisi. Commerzbank ha infatti una capitalizzazione di mercato scesa a circa 10 miliardi di euro e la scorsa settimana è uscita dall’indice azionario Dax 30. È capitato spesso, in queste settimane, di discuterne con i clienti tedeschi e per la maggior parte di loro quella della fusione sarebbe una scelta logica.

L’importanza della comunicazione finanziaria

Soltanto una settimana fa, alla notizia di una possibile fusione Commerzbank ha chiuso in rialzo del 2,3% e Deutsche ha guadagnato lo 0,95%. L’ipotesi della fusione pare abbia ricevuto più i favori di Commerzbank che di Deustsche la quale ha dichiarato, per bocca dell’Ad Christian Sewing, che una fusione non è all’orizzonte nei prossimi 18 mesi.

Questo a dimostrazione che la comunicazione finanziaria non permette errori o fraintendimenti, pena la perdita di consistenti quote di investimenti. I nostri uffici di Monaco di Baviera, Londra e Milano ci permettono di stare nel cuore della finanza tedesca e osserviamo con trepidazione gli sviluppi.

La nostra presenza sul mercato tedesco ci spinge a dedicare una particolare attenzione a quanto sta avvenendo. Quando in Intrawelt gestiamo traduzioni di documenti come comunicati finanziari, bilanci, analisi trimestrali siamo consapevoli di svolgere un ruolo delicato. Seppur certi che la solidità del sistema tedesco permetterà una risalita ed una uscita dalla crisi, attualmente quella della fusione tra le due banche resta una soluzione necessaria e speriamo sufficiente.

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fashion marketing

Fashion marketing e social network: ecco l’e-commerce del futuro

In un mercato veloce e imprevedibile come quello del lusso e della moda, i brand del settore sono coinvolti in una competizione pubblicitaria di altissimo livello. La corsa al posizionamento viene fatta nei confronti di un utilizzatore finale estremamente curioso e attento ai dettagli.

Secondo gli studi sul traffico Instagram, gli amanti della moda sono estremamente attivi sui social network: in media hanno il triplo dei follower (3,63 volte) rispetto agli utenti a cui non interessa la moda, seguono circa il doppio dei profili (2,23 volte), hanno molta più probabilità di commentare (12 volte). Inoltre, guardano più del doppio dei video (2,35 volte) rispetto all’utente medio e per più tempo.

L’inbound marketing, il primo passo per una comunicazione efficace

I social marketing manager hanno oggi obiettivi ben precisi: creare contenuti di qualità tramite blog e piattaforme web, progettare campagne di mail marketing mirate a un pubblico targettizzato, mantenere una brand image di qualità sui social e, last but not least, sfruttare i canali e-commerce.

Fare fashion marketing significa conoscere gli scenari della moda, gli stili di vita del nostro quotidiano, fare i conti con una continua evoluzione, una globalizzazione sempre più fervida, un consumatore iper-interattivo e una concorrenza spietata. Le aziende del settore devono sapersi muovere nel mercato globale, offrire una migliore qualità produttiva, dotarsi di un management esperto e competente, creare una identità aziendale di successo, garantire l’efficienza della rete distributiva e una mirare a un eccellente livello di customer satisfaction.

Se l’outbound marketing, almeno per il fashion & luxury, è stato chiuso in uno scatolone e gettato in soffitta, la nuova frontiera del global commerce sta scavalcando anche i tradizionali strumenti inbound.

Pinterest Social Commerce

Social Commerce e Social Instant Commerce, il punto di non ritorno nel fashion marketing

I social network sono ormai i luoghi di discussione più frequentati e influenti ed essere presenti con il proprio brand è un passaggio naturale; semmai, il punto è capire come farlo al meglio.
Il social commerce rappresenta una evoluzione antropologica nel processo di acquisto di un prodotto. Si tratta di un fenomeno non facilmente controllabile in base al quale la forza di un brand non è più soltanto legata alla capacità comunicativa e strategica dell’azienda ma influenzata dalle opinioni degli utenti sui social e piattaforme e-commerce.

Esistono piattaforme di Social Commerce, come ad esempio MeToken, ma in generale tutti i social network hanno implementato le funzioni per lo shopping. Facebook, Instagram e Pinterest soprattutto hanno inserito le “vetrine” per la vendita online. Qui ad esempio è possibile visionare la vetrina facebook di Intrawelt.

In questo processo, i brand devono preoccuparsi più di tendere l’orecchio al mercato, ascoltare e leggere le recensioni dei prodotti, curare la comunicazione con quelli che sono a tutti gli effetti dei consumatori-influencer. Nel social marketing, quindi, è il consumatore in carne e ossa a essere il canale comunicativo dell’azienda. Un processo che spinge i brand a proporre prodotti di qualità sempre maggiore con una attenzione estrema alla customer experience.

Una versione 3.0 di questo processo, nel settore fashion e luxury in particolare, è il Social instant commerce, ossia la possibilità di acquistare un prodotto in tempo reale in occasione di eventi speciali.

Questa modalità di acquisto è sempre più diffusa tra i brand della moda i quali, in occasione di sfilate ed eventi di promozione, attivano sui canali social la diffusione dell’evento e lo shopping online relativa ai prodotti presentati. Si tratta a tutti gli effetti di uno shopping just in time che dura il tempo dell’evento. In questo modo, ad esempio, i fan del brand possono acquistare gli abiti della sfilata in esclusiva ed indossarli mesi prima rispetto al lancio sul mercato.

Il ruolo strategico della comunicazione globale e della traduzione

Una comunicazione impeccabile, si diceva, che punti dritto al cuore (e alla pancia) del consumatore. Una comunicazione che colpisca nel profondo l’identità del cliente finale e che crei l’engagement necessario a creare un legame di fedeltà e “amore”.

Per questo la scelta di utilizzare un unico linguaggio comunicativo potrebbe rivelarsi poco efficace rispetto alla moltitudine culturale e linguistica dei mercati globali.

Affidarsi ad agenzie di traduzione professionali permette invece di proporre dei contenuti di qualità con una conoscenza specializzata dei registri linguistici più idonei e delle dinamiche culturali dei diversi mercati locali.

In Intrawelt collaboriamo con una moltitudine di clienti del settore fashion & luxury e assistiamo in prima persona ai benefici derivanti dalla localizzazione e traduzione del sito web, della piattaforma e-commerce o della campagna di lancio di un prodotto.

Siamo specializzati nella traduzione di cartellini e descrizioni prodotto, dei cataloghi delle collezioni S/S e F/W, traduciamo i testi per siti web e aree e-Commerce oltre che per comunicati stampa e materiali promozionali.

Abbiamo grafici esperti di DTP per offrire soluzioni grafiche di altissima qualità, considerando l’importanza che l’immagine ricopre nel settore e abbiamo un team di esperti informatici per la gestione dei CMS e piattaforme e-commerce.

Il fashion marketing rappresenta in questo momento un laboratorio, un esperimento di frontiera che presto coinvolgerà tutto il mercato dei beni e dei servizi. È una sfida sicuramente difficile da affrontare per gli attori del mercato ma allo stesso tempo epocale e per questo affascinante. Noi, in Intrawelt, non ci tiriamo certo indietro.

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La Blockchain e i servizi di traduzione fintech

Blockchain e Bitcoin, due termini tra i trend topic del 2018. Su Twitter, l’hashtag #blockchain è spesso tra i trend topic del giorno. Eppure, nonostante tutti ne parlino, si tratta di una tecnologia non ancora di uso comune.

blockchain technology

Riteniamo innanzitutto opportuno fare chiarezza sulla differenza tra Blockchain e Bitcoin. Sebbene i due termini vengano spesso associati, non sono la stessa cosa. La Blockchain, infatti, è una tecnologia utilizzata per lo scambio di dati e informazioni in formato digitale e criptato; il Bitcoin è una moneta (una delle tante) nata su tecnologia Blockchain e per questo chiamata criptovaluta.

Cos’è la Blockchain?

Il sistema Blockchain non è una tecnologia utilizzata esclusivamente per effettuare transazioni finanziarie e monetarie, ma permette in sostanza la transazione criptata di qualsiasi tipo di dato, quali ad esempio documenti di testo, contratti, immagini e video.

Esistono delle profonde differenze tra questa tecnologia e il tradizionale scambio di dati peer-to-peer via mail, server o client. Il sistema Blockchain è un sistema open source, ossia un sistema aperto composto da più soggetti che regolano le transazioni sostituendosi agli intermediari tradizionali come le banche nel caso di operazioni finanziarie o gli istituti giuridici in caso di obbligazioni contrattuali.

Il funzionamento delle transazioni

Il meccanismo di trasferimento di informazioni nel sistema Blockchain è spiegato perfettamente in un articolo dal titolo Explain Bitcoin like I’m five.
Ogni singola transazione viene verificata, autorizzata, e registrata in un “libro mastro” digitale da ogni membro della catena (cosiddetto “nodo” o “miner”). Le transazioni sono dotate di una chiave di cifratura pubblica accessibile a tutti i membri ed una privata che garantisce la privacy dei contraenti pur permettendo alla community l’accesso alla transazione (il contratto, l’accordo o lo scambio monetario) e la validazione della stessa.

translations fintech

L’annotazione è composta da una serie di chiavi di cifratura e codici identificativi della singola transazione. Tutti i file e le transazioni sono collegati tra di loro da codici identificativi che permettono di ricostruire l’intera catena tenendo collegati a sé i blocchi.

Ecco spiegato il senso della catena: ogni transazione è collegata all’altra e in questo modo si può risalire in ogni istante a documenti e transazioni avvenuti in qualsiasi momento, senza che essi possano essere modificati o alterati. La modifica dei contenuti, infatti, è soggetta all’autorizzazione da parte di tutta la community, in questo modo si tutelano i dati da un possibile attacco hacker su uno dei nodi.

traduzioni blockchain

La tecnologia Blockchain offre vari vantaggi, quali l’assenza di intermediari istituzionali nella regolazione dei rapporti, la velocità delle transazioni, il tracciamento dei documenti e la certezza della paternità.

Blockchain e servizi di traduzione fintech

Il tema del rapporto tra Blockchain e attività di traduzione inizia a farsi spazio nel dibattito sulle nuove tecnologie nel campo dei servizi linguistici. L’impatto derivante dall’introduzione di una tecnologia del genere nel settore delle traduzioni professionali potrebbe portare a dei cambiamenti epocali.

Diritto d’autore. Per quanto detto prima, l’introduzione di una tecnologia aperta, partecipata e controllata può porre fine una volte per tutte al tema della paternità dell’opera tradotta.

La condivisione aperta del documento e l’assoluta tracciabilità delle informazioni garantiscono in questo senso l’identità digitale della fonte e il riconoscimento del lavoro del traduttore.

Pagamenti diretti. Evitando l’intermediazione degli istituti di credito, i pagamenti vengono gestiti direttamente tra clienti e fornitori, con la supervisione della collettività che fa parte della catena.

Feedback. In presenza di una collettività e di un sistema di controllo delle informazioni, è possibile tracciare ogni feedback lasciato dai contraenti. In questo modo le opinioni sulla qualità e sui costi del servizio hanno un’elevatissima affidabilità e possono essere soggetti a verifica in qualunque momento, avendo accesso ai documenti stessi.

Lo stato dell’arte nelle traduzioni

Nonostante i vantaggi derivanti dalla tecnologia a blocchi, molti sono ancora riluttanti ad adottare sistemi di transazione Blockchain. Le banche non hanno mancato di manifestare i loro dubbi sulla sicurezza del sistema e sul rischio di frode e alcuni istituti finanziari hanno avviato indagini su blockchain e criptovalute. I consumatori, dal canto loro, stanno ancora cercando di comprendere il sistema e le sue implicazioni, che indubbiamente non sono di facile intuizione.

Allo stato attuale, quindi, è improbabile che vi sia una conversione in massa verso le tecnologie Blockchain, sebbene nel campo delle criptovalute e degli smart contracts siano stati fatti importanti passi avanti.

Intrawelt continua ad adottare metodologie di protezione dei dati e delle informazioni in conformità con gli standard internazionali ISO 9001. Siamo dotati di antivirus, server sicuri, sistemi di backup e tecnologie cloud di ultima generazione che permettono di garantire il massimo della protezione.

Grazie al nostro sistema di gestione dei progetti eGetrad, inoltre, garantiamo ai clienti un’interfaccia web-based che permette loro di comunicare agevolmente in qualsiasi momento con i nostri project manager. Il nostro portale eGetrad consente infatti di richiedere preventivi, effettuare ordini, allegare la documentazione necessaria, analizzare le statistiche sui servizi, ricevere e visionare fatture e pagamenti, il tutto nella massima sicurezza.

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Germania, leader mondiale nell’innovazione energetica

La Germania è il primo paese europeo per capacità di immagazzinamento di energia rinnovabile con 113.06 gigawatt. A livello globale si colloca al quarto posto nella classifica aggiornata al 2017, dopo Cina, Stati Uniti e Brasile (Fonte IRENA – International Renewable Energy Agency).

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Leading countries in installed renewable energy capacity worldwide in 2017 (in gigawatts) – Fonte IRENA 2017, elaborazione grafico Statista 2018.

Il successo tedesco nell’utilizzo delle energie rinnovabili è dovuto principalmente alla costanza con la quale, da più di un decennio, la Germania porta avanti politiche di riconversione energetica. Da quando nel 2003 è stata abbandonata la strada del nucleare, il Paese ha avviato un importante progetto di investimenti su risorse energetiche rinnovabili e sostenibili, in particolare solare ed eolico, con risultati eccellenti.

La frontiera della sostenibilità, i treni a idrogeno

Il percorso verso la realizzazione di un paese autosufficiente e sostenibile dal punto di vista energetico segna oggi un nuovo momento storico per la Germania. L’Eisenbahn-Bundesamt (EBA) ha dato ufficialmente il via libera all’utilizzo del treno a combustibile a idrogeno prodotto dalla società Alstom.

Coradia iLint, questo il nome del convoglio, è il primo treno passeggeri al mondo a celle a combustibile a idrogeno che produce energia elettrica per la trazione. È stato appositamente progettato per funzionare su linee non elettrificate.

I primi treni su rotaia partiranno a fine estate, mentre a novembre Alstom ha firmato un contratto con l’Autorità di trasporto locale Bassa Sassonia (LNVG) per la consegna di un totale di 14 treni a celle a combustibile a idrogeno.

La forza economica del settore energetico e ambientale

Ambiente e sostenibilità sono le parole chiave di gran parte delle politiche comunitarie e mondiali, essi però rappresentano anche una importante fetta di profitto in termini di mercato.

Investire nel settore energetico garantisce un potenziale di crescita elevato, considerando lungo percorso ancora da compiere nella sostituzione delle tradizionali fonti di approvvigionamento energetico come carbone e petrolio, alle moderne tecnologie energetiche come l’energia solare, eolica, marina, l’idrogeno etc.

In qualità di fornitore globale di servizi linguistici, Intrawelt collabora da quasi trent’anni con alcuni dei più grandi leader che mirano all’integrazione europea del mercato elettrico e all’utilizzo di fonti eco-compatibili, oltre a molte aziende ad alta innovazione tecnologica. Questo ci permette di toccare con mano la crescita economica dei nostri clienti e del settore più in generale.

Attiviamo quotidianamente progetti di traduzione che i clienti ci richiedono per raggiungere segmenti di mercato sempre più vasti: localizzazione di siti per mercati esteri, interpretariato d’affari per la costruzione di relazioni con partner mondiali, brochure e cataloghi multilingue e traduzione di documenti tecnici con specifiche sempre più sofisticate. Siamo inoltre in grado di gestire con riservatezza e competenza la documentazione price sensitive multilingue, come comunicati stampa, traduzioni legali e finanziarie.

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Il futuro della traduzione professionale in un mondo sempre più “monolingua”

La storia dell’umanità ci insegna che tutto si trasforma e nulla si distrugge: antiche popolazioni, imperi, sistemi economici, lingue antiche. Tutto ha avuto un inizio, un dominio, una metamorfosi.

È successo con la fine del lavoro agricolo ed il boom di quello industriale di fine ‘800, con il crollo dell’impero romano o con l’oblio del latino dopo secoli di dominio incontrastato.

 

Il secolo del crollo di Babele

Nel XXI secolo, invece, si assiste al processo di globalizzazione che coinvolge ogni aspetto della nostra vita: l’economia, la cultura, la tecnica e ovviamente la lingua.

L’Unesco stima per fine secolo la scomparsa fra il 60 e l’80% delle lingue esistenti.
Dall’Africa all’Asia, dal Medio Oriente all’India passando per l’Europa, il mondo sta assistendo ad una trasformazione epocale che vede al centro l’affermazione dell’inglese come lingua globale, nonostante quello anglosassone non sia l’idioma con più madrelingua al mondo. Il primato spetta infatti alla Cina, ma anche quest’ultima ha introdotto l’insegnamento dell’inglese nelle scuole.
In Corea del Sud, racconta Jacob Mikanowsky in un articolo su The Guardian “un numero crescente di genitori adotta una forma di chirurgia per i bambini che prevede il taglio di una sottile fascia di tessuto sotto la lingua. La maggior parte dei genitori paga per questo intervento perché crede che aiuterà i loro figli a parlare meglio l’inglese consentendo al bambino di pronunciare con facilità la consonante retroflessa inglese, un suono che è considerato particolarmente difficile per i coreani”.

Traduzione professionale

Figura 1 – Il modello di connessioni linguistiche di De Swaan

La piramide delle connessioni linguistiche

Il sociologo olandese Abram De Swaan ha elaborato un modello di connessioni linguistiche rappresentato da una piramide, con al vertice quella che lui stesso definisce lingua “ipercentrale”, l’inglese.
Alla base della piramide ci sono le “lingue pe riferiche”, che costituiscono il 98% di tutte le lingue, ma sono parlate da meno del 10% dell’umanità. Di seguito sono elencate le 12 “lingue supercentrali”: arabo, cinese, inglese, francese, tedesco, hindi, giapponese, malese, portoghese, russo, spagnolo e swahili.

In cima alla piramide vi sono le lingue che collegano quelle “supercentrali”. In origine erano due, inglese e francese. Ad oggi ce n’è solo una, l’inglese che De Swaan chiama “il linguaggio ipercollettivo che tiene insieme l’intero sistema linguistico mondiale”.

La letteratura e l’impulso creativo delle traduzioni

Nel mondo letterario, come spiega in una interessante intervista la traduttrice Nicola Denis, se le opere letterarie non venissero più tradotte ci sarebbe un impoverimento culturale enorme, anche perché le letterature nazionali e le lingue sopravvivono e si diffondono grazie alla maestria di traduttori editoriali che riescono a trasferire concetti e pensieri in modo del tutto naturale.

Quale sarà l’evoluzione del mondo della traduzione professionale e dell’industria dei servizi linguistici?

In un mondo sempre più anglofono, ci si potrebbe interrogare sul futuro dell’industria linguistica. Per analizzare le possibili ripercussioni sui servizi di traduzione professionale, editoriale e interpretariato abbiamo fatto un calcolo dei progetti realizzati da Intrawelt® relativamente ai servizi di traduzione nell’ultimo anno, prendendo in esame le lingue di destinazione della traduzione.

I dati ci dicono che, per quanto l’inglese sia la lingua straniera più tradotta, imprese e professionisti parlano ancora una moltitudine di lingue. È da precisare che i progetti di traduzione riguardano clienti di tutto il mondo e tutte le combinazioni linguistiche possibili.

Di seguito troverete le prime 20 lingue richieste nei progetti commissionati a Intrawelt®, tra le 140 combinazioni linguistiche offerte. Come si può notare, oltre all’italiano come prima lingua richiesta, l’inglese è al secondo posto certamente non in una posizione di dominio assoluto, considerate le 1.282 richieste del tedesco (terza lingua), le 1.262 del francese (quarta) e le 1.170 dello spagnolo (quinta).

In conclusione, possiamo serenamente affermare che il lavoro del traduttore e dell’interprete non è affatto in via di estinzione. Sicuramente l’inglese è diventata lingua dominante nel campo della tecnica, della ricerca scientifica, dell’economia e della politica. Fuori dai registri tecnici, però, i cittadini continuano a conservare la propria identità e parlare la propria lingua. E quale azienda in questo momento sarebbe pronta ad assumersi il rischio di parlare esclusivamente una ed una sola lingua soltanto? Noi ancora non ne abbiamo conosciute.

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Traduzione inglese

Figura 2 – Fonte dati Intrawelt 2018

Traduzione inglese

La traduzione nell’era della sharing economy

Sebbene il lavoro del traduttore e dell’interprete sia per noi il più bello del mondo, in Italia i professionisti del settore vivono una situazione di difficoltà.

Si parla spesso di giovani con partita iva mal pagati, costretti a inseguire lavori assegnati da piattaforme automatiche, tendenzialmente frustrati. In un interessante articolo, la situazione lavorativa dei traduttori italiani è stata accostata ai fattorini di Foodora.

traduttore italiano inglese

Sondaggio condotto da AITI (Associazione Italiana Traduttori e Interpreti) nel 2012

Traduzione editoriale vs. traduzione non editoriale

Nel settore della traduzione si possono distinguere due macro-aree: la traduzione editoriale e la traduzione non destinata all’editoria, che riguarda ad esempio documenti e contenuti di varia natura destinati a privati, aziende e pubblica amministrazione. In entrambi i casi non mancano i malesseri, sebbene in forma differente.

Nella prima categoria rientrano le attività relative a traduzioni di libri e prodotti editoriali in genere che ricadono nel diritto d’autore. Un numero infinito di saggi, romanzi e racconti viene affidato alle sapienti mani dei traduttori editoriali che nel trasferire il testo in una lingua diversa da quella originale lo modellano anche in base alla cultura di destinazione. Nonostante ogni parola nella nuova lingua venga accuratamente scelta e sia frutto dell’opera intellettuale del traduttore, il suo lavoro rappresenta ad oggi una attività scarsamente retribuita e non riconosciuta socialmente.

La traduzione di contenuti e documenti non destinati all’editoria, invece, comprende quei servizi dedicati a documentazione tecnica, legale, scientifica e più in generale rivolta ad aziende pubbliche e private e liberi professionisti. I traduttori che operano in questo segmento traducono ad esempio documenti legali, relazioni finanziarie per aziende, libretti e manuali di istruzione, comunicati stampa, schede prodotto destinate all’e-commerce e tanto altro ancora.

Intrawelt® è un Language Service Provider affermato in questo secondo ambito e gestisce ogni giorno una miriade di progetti in settori quali quello finanziario, industriale, life sciences, marketing e localizzazione siti web, fornendo anche traduzioni giurate e in generale servizi di asseverazione, legalizzazione, apostille e visto consolare.

L’organizzazione automatizzata del lavoro di traduzione professionale

L’organizzazione del lavoro nella sharing economy è gestita sempre più di frequente da sistemi automatizzati di assegnazione degli incarichi. Che si tratti di compagnie di trasporti, di consegna cibo o di traduzione, una piattaforma gestisce il lavoro ricevendo la richiesta del cliente e inviando una notifica di incarico.

Lo stesso sistema viene spesso usato anche per la gestione dei servizi di traduzione: alcune società che si presentano come fornitori di servizi linguistici altro non sono che piattaforme Web che assegnano automaticamente incarichi ai traduttori iscritti al database. Il funzionamento è semplice: una volta compilata online la richiesta da parte del cliente, tutti i traduttori iscritti ricevono una notifica del nuovo progetto commissionato e, come per i tassisti di Uber, il più veloce ad accettare si aggiudica il lavoro.

In questo tipo di organizzazione, la persona che presta il servizio e le sue competenze sono sostanzialmente irrilevanti e facilmente sostituibili.

traduttore italiano inglese

Sondaggio condotto da AITI (Associazione Italiana Traduttori e Interpreti) nel 2012

Grazie a questo tipo di struttura molti portali online possono proporre traduzioni a costi stracciati, svolgendo esclusivamente lavoro di intermediazione automatica tra cliente e traduttore, mettendo quest’ultimo in una situazione per la quale, pur non avendo un contratto di lavoro, di fatto lavora in subordinazione e offrendo al richiedente un servizio approssimativo basato esclusivamente sul prezzo più basso.

Se il settore pubblico solitamente rappresenta il rifugio sicuro per ogni lavoratore, per i traduttori neanche le istituzioni sono un salvagente. Stando al Decreto Ministeriale 16 marzo 2001, n.032/655, i requisiti per la selezione di traduttori e interpreti sono piuttosto blandi. Così è stato, ad esempio, per la selezione di traduttori e interpreti presso l’Ambasciata italiana a Londra. Nessuna necessità di conseguire lauree o specializzazioni ma solo un paio d’anni all’estero e un diploma di scuola superiore.

Il ruolo del project manager nei servizi di traduzione professionali

Il segreto per salvaguardare la qualità del lavoro di un traduttore è un’organizzazione competente e puntuale del progetto. In Intrawelt® adottiamo un workflow gestito da linguisti specializzati che interagiscono e coordinano i diversi professionisti coinvolti in un progetto di traduzione e/o interpretazione. I nostri project manager ricevono la richiesta del cliente, predispongono il preventivo e selezionano, sulla base di competenze tecniche e settoriali, traduttori, revisori, grafici e QA manager a cui assegnare l’incarico, offrendo ai clienti le soluzioni migliori in termini di tempi e costi, ma senza scendere a compromessi in termini di qualità.

L’assegnazione del lavoro in Intrawelt® non è una gara al traduttore che arriva per primo: è il project manager a contattare i professionisti più adeguati in termini di settore di specializzazione, illustrando il progetto da svolgere e valutandone la fattibilità sulla base della tempistica indicata dal cliente e delle competenze tecniche richieste.

I nostri traduttori e interpreti sono professionisti madrelingua qualificati, specializzati in differenti settori produttivi e con esperienza comprovata. Tutte queste caratteristiche, unite a un uso ottimale delle migliori tecnologie di gestione della traduzione attualmente presenti sul mercato, ci consentono di rispondere adeguatamente alle esigenze dei clienti in termini di tempistica, costi e qualità del servizio garantendo al contempo il giusto riconoscimento alla professionalità dei traduttori e degli interpreti cui ci affidiamo.

Un team consolidato di project manager competenti, traduttori e interpreti selezionati secondo i più rigorosi standard internazionali, un uso ottimale delle più recenti tecnologie di gestione dei progetti e della traduzione: Intrawelt® ha scelto da che parte stare.

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