European Commission

La condivisione dei dati sanitari europei: insidie e vantaggi

Un sistema elettronico europeo per la gestione dei dati sanitari dei cittadini comunitari, questo è il progetto lanciato in questi giorni dalla Commissione Europea. La raccomandazione del 6 febbraio contiene le linee guida da adottare per costruire un sistema di archiviazione che permetta ai cittadini comunitari di viaggiare nei territori dell’Unione Europea potendo accedere, in ogni momento e da qualsiasi struttura, ai propri dati sanitari.

Attualmente la possibilità dei cittadini europei di accedere alla documentazione clinica elettronica in tutta l’Ue varia notevolmente da un paese all’altro. Gli accordi di scambio sono infatti limitati all’iniziativa dei singoli Stati membri. Ad esempio, dal 21 gennaio 2019 i cittadini finlandesi possono acquistare medicinali in Estonia utilizzando le proprie prescrizioni elettroniche e i medici lussemburghesi saranno presto in grado di consultare i profili sanitari sintetici dei pazienti cechi.

L’obiettivo della Commissione Europa è non soltanto quello di estendere la rete di accesso ai dati a tutti gli Stati membri Ue ma di implementare le tipologie di dati sanitari a cui poter accedere.

CARTELLE CLINICHE E DIAGNOSTICA

Nell’infografica pubblicata dalla Commissione Europea vengono presi in considerazione alcuni casi concreti di accesso integrato ai dati sanitari.

Dati sanitari europei

Pensate a un cittadino francese che abbia un infortunio in una piazza di Berlino. Una volta giunto al pronto soccorso, i medici potranno accedere direttamente allo storico di eventuali altre operazioni, intolleranze a determinati farmaci anestetici o allergie a materiali medici. In questo modo potranno essere garantite tutte le informazioni necessarie a salvaguardare la salute del paziente.

Lo stesso può dirsi in generale per la presa visione di analisi di laboratorio, lettere di dimissione ospedaliera e diagnostica per immagini e referti.

Oltre a Finlandia, Estonia, Lussemburgo e Repubblica Ceca, entro la fine del 2021 altri 18 paesi dovrebbero avviare il processo di condivisione dei profili sanitari sintetici e le prescrizioni elettroniche.

Grazie al sostegno del programma per le telecomunicazioni dell’organismo per la facilitazione della connettività europea, Connecting Europe Facility (CEF), molti Stati membri stanno già lavorando a un’infrastruttura di servizi digitali per l’eHealth nel quadro della rete di assistenza sanitaria online.

COMUNICAZIONE E TRADUZIONE DEI DATI SANITARI EUROPEI

Il progetto concepito dalla Commissione Europea può rappresentare un importante passo avanti nelle politiche di tutela della salute del cittadino, sebbene sussistano alcune complessità che necessitano di un approfondimento. Analizzando il progetto dal punto di vista delle agenzie di traduzione come Intrawelt, partner consolidato della Commissione Europea per i progetti di traduzione, l’interrogativo principale riguarda la gestione dei dati sanitari nelle differenti combinazioni linguistiche afferenti ai differenti paesi coinvolti.


Trattandosi di cittadini provenienti da tutti gli Stati membri dell’Ue, le cartelle cliniche saranno redatte nella lingua del paese in cui il cittadino ha svolto le cure o le analisi. Il problema dell’allineamento dei referti, delle analisi e di tutta la documentazione medica con le lingue degli altri paesi membri richiederà una strategia di editing in grado di garantire traduzioni veloci ed efficienti in tutte le diverse combinazioni linguistiche. Trattandosi di traduzioni di dati sensibili per la salute dei cittadini, inoltre, le traduzioni mediche e scientifiche richiedono degli standard di qualità molto elevati, oltre che traduttori certificati. Tali standard non riguardano soltanto la qualità del servizio ma le procedure per la messa in sicurezza dei dati e delle informazioni sanitarie. Gestiamo i progetti di traduzione medico-scientifica attenendoci alle direttive comunitarie contenute nel Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR) in materia di trattamento delle informazioni e di messa in sicurezza delle infrastrutture. Adottiamo tecnologie software per la criptazione dei dati, l’archiviazione e la gestione della documentazione in modo sicuro.

UNA POSSIBILE SOLUZIONE

Collaboriamo da tempo con la Commissione Europea e siamo convinti che saranno individuate le soluzioni migliori per rendere il sistema perfettamente efficiente e organizzato. In questo articolo vorremmo comunque proporre una soluzione plausibile.

Attraverso i diversi tool di authoring a disposizione, è possibile scrivere testi di ogni natura (tecnici, scientifici, finanziari, etc.) in una forma standardizzata, utilizzando una memoria terminologica che possa suggerire all’autore l’utilizzo del temine più efficace sulla base delle precedenti esperienze di redazione. In questo modo, ad esempio, un medico tedesco potrà redigere un referto seguendo i suggerimenti terminologici che renderanno più efficace la traduzione automatica del testo nel momento in cui un suo collega francese accederà al referto.

Per avere maggiori informazioni sui nostri servizi di gestione dei contenuti e traduzione medico-scientifica, potete contattarci seguendo il pulsante in basso. Nel frattempo, seguiremo con attenzione gli sviluppi del progetto europeo.

Mps, Carige e i crediti deteriorati: cosa succede alle banche italiane?

Per il sistema bancario italiano il nuovo anno è iniziato in salita. La crisi di Banca Carige e il conseguente commissariamento da parte della Banca Centrale Europea ha dato vita a nuove e vecchie preoccupazioni sullo stato di salute delle banche italiane.

 

LA CRISI DI BANCA CARIGE

banca carigeLa crisi dell’istituto genovese, che segue la questione ancora aperta di Monte dei Paschi di Siena, ha visto l’intervento del governo giallo-verde che ha varato in tempi record il decreto di “salvataggio” della banca. Nel decreto il Governo ha stanziato 1,2 miliardi di euro a garanzia del capitale per le future emissioni di obbligazioni da parte di Carige e su un’eventuale richiesta di ulteriore liquidità a Banca d’Italia.

È presto per azzardare valutazioni sul futuro di Carige, sul piatto delle ipotesi al momento resta in piedi un processo di nazionalizzazione temporanea da parte del Tesoro italiano oltre alla possibilità di una acquisizione dell’istituto da parte di altri colossi bancari italiani. Si parla con insistenza di un interesse di Unicredit, ma anche di Ubi o di un gruppo estero presente in Italia come Crédit Agricole.

Se da un lato l’intervento politico ha temporaneamente ridimensionato l’allarme rosso scattato a seguito dell’assemblea del 22 dicembre e del conseguente commissariamento, nuove nubi si stagliano all’orizzonte per il sistema bancario italiano.

 

MPS E LE OSSERVAZIONI DELLA BCEmonte dei paschi

Il futuro incerto di Banca Carige si somma alle problematiche non ancora del tutto risolte di Monte dei Paschi di Siena.

A riaccendere i riflettori sulla tormentata banca senese è la stessa Banca Centrale Europea che lo scorso 5 dicembre ha inviato all’istituto una lettera contenente le nuove richieste dei requisiti prudenziali da rispettare per il 2019. Ma soprattutto ha indicato i rischi e i punti di debolezza che la banca deve affrontare. Più che di una lettera, si tratta di una serie di rimostranze in cui si evidenzia la necessità di migliorare la redditività, fino ad oggi secondo la Bce ancora inferiore agli obiettivi del Piano.

In riferimento alla condizione patrimoniale dell’istituto, l’analisi della Bce parla di una situazione indebolita dagli impatti dell’aumento dei differenziali di spread tra BTp e Bund dei mesi scorsi. Proprio sul tema della raccolta, gli ispettori di Francoforte lanciano l’allarme mettendo in evidenza le sfide poste dal piano di ristrutturazione sul lato del funding e sulla capacità di Mps di attuare con successo la propria strategia di raccolta, viste le turbolenze che si stanno verificando nei mercati italiani.

 

GLI NPL E LA DEADLINE DELLA BCE

Potrebbe apparire come una corsa ai ripari quella della Vigilanza della Bce che ha invitato le banche italiane a ridurre l’incidenza dei crediti deteriorati (Non Performing Loans) fino ad un loro azzeramento entro i prossimi anni. In questo caso non si tratta di un invito rivolto esclusivamente a Carige e Mps, la missiva proveniente da Francoforte infatti coinvolge l’intero sistema bancario europeo.

Facendo le dovute differenze e indicando delle scadenze diversificate per ogni Istituto, la Bce richiama le banche italiane per l’attuazione di un piano per aumentare le coperture fino a svalutare integralmente lo stock di crediti deteriorati in un arco pluriennale predefinito.

Lo schema proposto dalla Bce presuppone una ripartizione degli istituti bancari in tre macro-gruppi, suddivisi in base all’entità delle sofferenze in tema di Npl.

Per quanto riguarda gli istituti di prima fascia come Unicredit e Intesa Sanpaolo, le aspettative prevedono una copertura minima del 60% entro fine 2020 sui crediti garantiti, per arrivare al 100% nel 2024. Sui non garantiti, la copertura minima è del 70% a fine 2020 così da arrivare al 100% nel 2023. È questo il caso di una banca come Unicredit, che ha già confermato il 2024 come la deadline indicata dalla Bce per completare gli accantonamenti. Anche Intesa Sanpaolo ha evidenziato come gli impatti sugli obiettivi del Piano d’impresa non siano significativi.

Nella seconda fascia sono invece ricomprese le banche con una capacità più contenuta di coprire i crediti non performanti. In questo caso si parte da una richiesta di copertura minima al 50% sui crediti garantiti al 2020, mentre l’orizzonte massimo per completare gli accantonamenti slitta al 2025. In questa classe dovrebbero essere ricomprese diverse banche europee tra cui alcune banche italiane come Ubi Banca, Banco Bpm e Bper.

Il terzo macro-gruppo ricomprende invece le banche più in difficoltà e alle quali Francoforte ha concesso di abbassare l’asticella minima al 40% a fine 2020 sui crediti garantiti da collaterale, per allungare a sette anni, al 2026, il termine massimo per la piena copertura. In questo gruppo è compresa Banca Mps, a livello europeo ricadrebbero diverse banche in condizione di criticità, in particolare nei paesi dell’Est-Europa, in Irlanda e in Grecia.

 

CONCLUSIONI

Le banche italiane sono nel pieno di una dura prova di forza. Gli errori commessi e le difficoltà finanziarie di questi anni hanno dato origine a un’ondata di oscillazioni ancora in corso. Da Mps a Carige, passando per l’aumento dello spread di cui abbiamo avuto modo di parlare in precedenza, il sistema bancario italiano è sotto osservazione da parte dei commissari della Bce e più in generale del mercato finanziario europeo.

Negli ultimi trent’anni abbiamo tradotto migliaia di documenti finanziari. Ci siamo occupati di bilanci, di comunicati agli azionisti, relazioni finanziarie, report semestrali e annuali, etc. Lo abbiamo fatto al fianco di clienti operanti nel settore bancario e finanziario che ci hanno aiutato a sviluppare le competenze tecniche, per questo seguiamo con attenzione gli sviluppi dell’economia italiana. Per interesse personale, certo. Per affinità con i nostri clienti, senza dubbio. Ma soprattutto perché le società globali come Intrawelt vivono in prima persona le influenze delle dinamiche economiche e commerciali su scala internazionale.

Note: Linee guida per le Banche sui Crediti Deteriorati (NPL) – Scarica

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Traduzioni giurate e Asseverazioni: procedure semplificate in Albania

L’ambasciata italiana in Albania ha diramato un comunicato stampa con il quale si stabiliscono le nuove procedure per le Asseverazioni e le Apostille di documenti destinati dall’Italia all’Albania e viceversa. Dal 1°gennaio 2019, infatti, entrano in vigore le nuove regole per la legalizzazione delle traduzioni in Albania. Facendo seguito alle comunicazioni dell’Ambasciata italiana a Tirana, con il nuovo anno sarà possibile adottare anche per le traduzioni giurate la forma dell’Apostille (come previsto dell’art.1 della Convenzione dell’Aja del 5.10.1961, operativa tra Italia e Albania dal 1° luglio 2011).

Ambasciata italiana a Tirana.

Non sarà più necessario, quindi, richiedere la legalizzazione della traduzione presso le autorità consolari. L’atto originale rilasciato dalle Autorità albanesi munito di Apostille e corredato di traduzione anch’essa munita di Apostille potrà quindi essere presentato direttamente presso le Autorità italiane in Italia. Le medesime regole varranno, viceversa, per gli atti rilasciati dalle autorità italiane e presentati alle autorità albanesi.

Con l’adesione da parte dell’Albania alla Convenzione dell’Aja e con l’attuazione delle nuove procedure semplificate, i documenti tradotti da un traduttore giurato destinati dall’Italia al territorio albanese dovranno essere semplicemente apostillati ed invitati direttamente presso le autorità albanesi senza il bisogno di passare al vaglio della Procura della Repubblica (come previsto per i paesi non aderenti dalla Convenzione dell’Aja del 1961).

In questo modo, l’atto originale rilasciato dalle Autorità Italiane (o viceversa albanesi) munito di Apostille potrà essere presentato direttamente presso le Autorità albanesi.

In virtù dell’esperienza decennale maturata sul campo, abbiamo aperto un ufficio dedicato alle traduzioni giurate nei pressi del Tribunale di Fermo. In questo modo possiamo gestire con cura e precisione le migliaia di istanze che riceviamo annualmente e che impegnano i nostri traduttori giurati certificati.

Per ogni necessità di approfondimento o per richiedere un preventivo sulle traduzioni giurate potete contattarci attraverso la pagina dedicata presente sul nostro sito https://intrawelt.com.

 

 

Banca Mondiale

World Bank Ranking: dieci paesi in cui fare business nel 2019

Con il 2019 ormai alle porte, il mondo dell’imprenditoria guarda già al futuro per cercare di capire cosa potrebbe riservarle il nuovo anno.
La Banca Mondiale ha pubblicato la sedicesima edizione del rapporto annuale Doing Business, che presenta una classifica dei Paesi in base alla “facilità di fare impresa”.

Le molteplici variabili da valutare nel momento in cui si pianificano investimenti in paesi esteri sono di natura giuridica, legislativa, fiscale, economica e sociale. Il rapporto annuale della Banca Mondiale prende in esame i singoli parametri per individuare i migliori sistemi nazionali su cui investire per aprire nuovi canali di business e quindi più interessanti in prospettiva imprenditoriale.

Il 2019 si avvicina, per imprese e startup è tempo di bilanci e di progetti di investimento.

I parametri

Ease of Doing Business 2019 prende in considerazione alcune variabili di natura legislativa, amministrativa ed economica che rendono i vari Stati nazionali più o meno “ospitali” per gli investimenti futuri.

I parametri di valutazione utilizzati dalla World Bank per la definizione del ranking sono i seguenti:

Avvio di attività: le procedure, il tempo, il costo e il capitale minimo versato per avviare un’attività. Impianto normativo generale del paese di riferimento, unito a una gamma di risultati economici come la produttività, la crescita e l’occupazione.

Permesso di costruzione: è il parametro attraverso il quale si valutano di tempi di ottenimento di un permesso di costruzione e i meccanismi di controllo qualità e sicurezza della costruzione stessa.

Infrastrutture per l’elettricità: Procedure, tempi e costi per collegarsi alla rete elettrica, l’affidabilità della fornitura di energia elettrica e la trasparenza delle tariffe.

Registrazione di proprietà: insieme di procedure necessarie per l’acquisto una proprietà e per il trasferimento della stessa dal venditore all’acquirente, misura di tempi e costi per completare ciascuna di queste procedure.

Proprio in questo ambito, siamo regolarmente scelti da società italiane ed estere per le attività di traduzione, asseverazione e certificazione di documenti legali, contratti e permessi relativi alla gestione d’impresa.

World Bank

Fig. 1 – Fonte: World Bank; Elaborazione grafico: Intrawelt

Accesso al credito: insieme di procedure e normative che facilitano o complicano la possibilità di accedere a forme di finanziamento per le imprese.
Tutela degli investitori minoritari: regolamentazione dei diritti degli azionisti di minoranza nelle attività di Corporate Governance.
Tasse: tempistiche di pagamento e cuneo fiscale da sostenere affinché l’impresa sia considerata in regola con tutte le regolamentazioni fiscali del paese.
Commercio fuori confine: tempi e costi per l’esportazione di prodotti all’estero.

La documentazione commerciale e finanziaria rappresenta, al pari di quella legale, la risorsa più importante per il regolare avvio di una attività imprenditoriale. Per questo motivo, i progetti di traduzione della documentazione nelle lingue dei paesi di destinazione sono gestiti da Intrawelt tramite linguisti esperti del settore commerciale e finanziario.

Applicazione dei contratti: La capacità di far rispettare i contratti e risolvere le controversie è fondamentale affinché i mercati funzionino correttamente.
Risoluzione delle insolvenze: efficienze o carenze nella legislazione esistenti in materia e le principali strozzature procedurali e amministrative nel processo di insolvenza.
Regolamentazione del Mercato del Lavoro: livello di flessibilità del lavoro, aspetti regolatori sulla qualità del lavoro, le tutele e le rigidità in materia di licenziamento.

I risultati

L’analisi dei dati forniti dal report ha preso in esame principalmente due parametri: il ranking sulla facilità di apertura di un impresa e la classifica generale dei migliori 10 paesi nei quali investire nel 2019.

Facilità di apertura di un’impresa (Fig. 1)

Il primo ranking elaborato dalla World Bank è in parte sorprendente. Innanzitutto, tra i primi 10 classificati non compare nessuna delle grandi potenze mondiali. Il paese europeo meglio posizionato è la Georgia la quale, con il suo secondo posto, precede il Canada e Singapore.

È la Nuova Zelanda, invece, a posizionarsi in testa alla classifica dei paesi con il più alto coefficiente di semplicità nell’avviare un nuovo business (il primo dei parametri descritti in precedenza).

I migliori 10 paesi in cui fare business (Fig. 2)
Tenendo conto di tutto l’insieme dei parametri identificati nella costruzione del ranking, la classifica finale risulta leggermente modificata. Tra i primi 10 paesi in cui investire nel 2019, su scala globale, troviamo alcune delle grandi potenze economiche, sebbene in posizione defilata.
Stati Uniti e Regno Unito, infatti, si posizionano all’ottavo e nono posto della graduatoria guidata per il terzo anno dalla Nuova Zelanda. Seguono Singapore e Danimarca.

Banca Mondiale Doing Business

Fig. 2 – Fonte: World Bank; Elaborazione grafico: Intrawelt

Le barriere linguistiche

Gli investimenti in paesi esteri richiedono non soltanto un impegno economico e strategico. In ogni fase del processo è fondamentale, infatti, conoscere la lingua del paese di destinazione e i differenti vocabolari tecnici. Che si tratti di documentazione legale, contrattualistica, atti di costituzione societaria o documenti fiscali e finanziari, è importante adottare un registro comunicativo impeccabile e senza errori di traduzione che rischierebbero di compromettere l’intero business.

Per queste ragioni negli anni abbiamo avuto modo di gestire progetti di traduzione legale, finanziaria e farmaceutica in alcune delle lingue di destinazione parlate nei paesi oggetto della classifica. Solo per citare qualche esempio, gestiamo regolarmente progetti di traduzione legale e certificata per la Korea, Singapore e la Nuova Zelanda. La presenza di un ufficio a Londra ci rende, inoltre, un partner strategico per gli investimenti in entrata ed in uscita dal territorio britannico.

Il lavoro svolto annualmente dalla World Bank rappresenta una risorsa preziosa per quelle aziende votate all’internazionalizzazione e questa classifica può rappresentare uno spunto importante per cercare nuovi canali di business. Al contempo, il consiglio è quello di affidarsi ad agenzie di traduzione qualificate e certificate, in grado di fungere da ponte linguistico ed abbattere tutti gli ostacoli comunicativi che potrebbero manifestarsi durante tutto il percorso.

Black friday: consigli di marketing last minute

Il Black Friday si avvicina, mancano poche ore al 23 novembre ed il settore retail è in fermento in tutto il mondo. A partire da Amazon e e-Bay fino ad arrivare a tutti gli store online e offline, questi giorni infuocati rappresentano la prova di forza delle strategie di marketing.

Intrawelt offre servizi per le aziende nel campo della traduzione e interpretariato con una delle specializzazioni dedicata al marketing e alle vendite, e ha scelto di non proporre particolari scontistiche in vista del Black Friday. Abbiamo scelto, invece, di svolgere il ruolo di spettatori attivi nella competizione analizzando trend di ricerca e altre informazioni utili da proporre a coloro i quali sono impegnati con le proprie strategie di massimizzazione dei ricavi.

La guerra dei numeri: Alibaba e Amazon a confronto

L’11 novembre si è svolto in Cina il Singles Day, una ricorrenza divenuta a tutti gli effetti il concorrente del Black Friday per il mercato asiatico. Per comprendere la portata dell’evento basti pensare che il principale concorrente di Amazon nel mondo, Alibaba, ha incassato nella sola giornata dell’11 novembre l’equivalente di 30,8 miliardi di dollari, con un incremento del 27% rispetto allo scorso anno: nelle casse della società sono entrati quasi 1,3 miliardi di dollari ogni ora.

Per fare un paragone, nel 2017 il Cyber Monday e il Black Friday, eventi sacri per l’e-Commerce americano, hanno prodotto in due un giro d’affari che sfiora i 14,49 miliardi di dollari: la metà della cifra registrata dalla sola Alibaba lo scorso 11 novembre.

Google Trend: il Black Friday si conferma fenomeno globale

I numeri ci dicono che il colosso cinese è in grado di superare di gran lunga Amazon in termini di incassi, ma volgendo lo sguardo al mercato globale il Black Friday si conferma il numero uno per fatturato globale. Insomma, da un lato c’è il monopolio di Alibaba nel mercato asiatico, dall’altro abbiamo un mercato sempre più distribuito su diversi protagonisti del retail online e non soltanto su Amazon.

Utilizzando la piattaforma Google Trend abbiamo analizzato l’andamento delle query di ricerca dei due eventi, provando a capire non tanto quali siano le parole più ricercate, quanto quelle esponenzialmente più in crescita a ridosso dei due eventi.

Singles Day: prendendo in esame l’evento dell’11 novembre e i due giorni che lo hanno preceduto, le ricerche principali hanno coinvolto il solo Alibaba per quanto riguarda gli acquisti online. Che si tratti di un fenomeno principalmente asiatico, tra l’altro, si può notare dalla composizione geografica delle ricerche.

single's day

Numero di query per Singles Day (Nazione e parole chiave esponenzialmente più in crescita, 9-11 novembre)

 

Black Friday: per quanto riguarda il Black Friday invece, i trend di Google ci dicono una cosa molto semplice. Si tratta di un fenomeno di portata globale e sempre più indipendente da Amazon. Analizzando le ricerche effettuate negli ultimi 7 giorni, infatti, la stragrande maggioranza delle query è collegata a differenti brand e relativi e-Commerce.

 

Black Friday

Numero di query per Black Friday (Nazione e parole chiave esponenzialmente più in crescita, ultimi 7 giorni)

 

Il profilo geografico delle ricerche, in questo caso, rende bene l’idea del coinvolgimento di tutto il mercato globale degli acquisti. Negli ultimi 7 giorni, dal Sudafrica alla Romania, dal Lesotho alla Grecia la popolazione mondiale è coinvolta nella corsa agli acquisti.

Queste informazioni speriamo possano servire da spunto, in queste ultime ore che mancano al Black Friday, per coinvolgere i target di riferimento o posizionarsi sui mercati nazionali più attivi.

 

L’importanza della comunicazione e della traduzione

Che si tratti di una campagna di advertising sui social network o di una campagna di mail marketing last minute, è importante utilizzare il giusto registro linguistico e le giuste parole chiave per attrarre visitatori sul proprio portale. I nostri servizi di traduzione nel marketing e nella comunicazione sono a disposizione durante tutta la giornata e abbiamo gli strumenti necessari per gestire le emergenze dell’ultimo momento. Siamo in grado di tradurre comunicati stampa, contenuti per e-mail, landing pages di siti web con la massima velocità e urgenza.

Grazie ai professionisti esperti di impaginazione grafica e Desktop Publishing possiamo gestire in emergenza ogni tipo di progettazione grafica richiesta.

Contattateci per un preventivo specificando i tempi di consegna e riceverete il tutto entro un’ora.

 

La “diretta” di Google Trend per il Black Friday e Cyber Monday

Qui di seguito potete seguire l’andamento delle query più in crescita dell’ultima ora suddivise geograficamente, sperando possa essere d’aiuto per le strategie di posizionamento e di vendita per il Black Friday e Cyber Monday.

Buon Black Friday a tutti!

intelligenza artificiale marketing

Artificial Intelligence Marketing: gli strumenti per l’innovazione d’impresa

Secondo uno studio condotto da Pwc su 2.500 consumatori americani più della metà di loro concorda sul fatto che l’intelligenza artificiale aiuterà a risolvere i problemi complessi che attanagliano le società moderne (63%) e migliorerà la qualità della vita delle persone (59%). Dall’altro lato, però, poco meno della metà degli intervistati è preoccupata delle ripercussioni occupazionali derivanti dall’introduzione di tecnologie intelligenti all’interno del sistema produttivo (46%).

Quando si parla di intelligenza artificiale spesso capita di adottare un punto di vista macroscopico, quasi sociologico, sulle trasformazioni sociali, economiche, sui progressi della scienza e sul futuro dell’industria e del lavoro. In questo articolo, invece, il concetto di Artificial Intelligence verrà declinato negli strumenti pratici ad oggi presenti sul mercato e con i quali le aziende devono iniziare a familiarizzare. Osserviamo ora più da vicino il rapporto tra intelligenza artificiale e marketing aziendale.

artificial intelligence marketing

 

La rivoluzione nel marketing

Nella molteplicità di settori nei quali l’intelligenza artificiale può trovare applicazione, il marketing è senza dubbio quello in cui la rivoluzione tecnologica ha raggiunto livelli molto alti di complessità. Sfruttando le potenzialità fornite dai Big Data e dalle soluzioni avanzate nell’analytics, le imprese AI oriented possono raggiungere sofisticati livelli di clusterizzazione del loro target.

Nel concreto, parlare di Artificial Intelligence Marketing significa fare i conti con sistemi complessi in grado di affinare la targhettizzazione dei potenziali lead, di anticipare bisogni e comportamenti dei consumatori e costruire relazioni commerciali di successo. Di seguito vogliamo offrire degli spunti sulle principali tecnologie AI in grado di portare reali vantaggi alle aziende.

 

Creare e generare contenuti

Sebbene le attuali tecnologie non siano in grado di produrre contenuti complessi come articoli scientifici o esprimere opinioni possono tuttavia creare contenuti efficaci per attrarre visitatori sui siti Web. Alcuni tra i più grandi colossi della stampa come Forbes e APTN utilizzano piattaforme intelligenti per la creazione di contenuti editoriali. CBS, New York Times, CNN stanno implementando sistemi di intelligenza artificiale e centinaia di contenuti del Washington Post sono creati tramite tecnologia Heliograph.

Piattaforme

Wordsmith, Articoolo, Quill

 

E-mail Marketing

Le aziende che utilizzano gli strumenti messi a disposizione dall’intelligenza artificiale nel campo dell’e-mail marketing riescono a creare contenuti personalizzati sulla base dei comportamenti degli utenti. I sistemi di machine learning possono analizzare migliaia di dati sui consumatori per determinare, ad esempio, l’orario migliore in cui inviare le e-mail, i contenuti che catturano maggiormente l’attenzione, la frequenza di invio raccomandata e l’oggetto della mail più performante.

Piattaforme

Persado, Phrasee

 

Ricerche vocali

Il sistema di ricerca delle informazioni online sta cambiando grazie all’introduzione delle tecnologie di ricerca vocale. I motori di ricerca hanno attualmente implementato sistemi di riconoscimento vocale sempre più sofisticati e gli utenti finali sono sempre più propensi ad utilizzare il sistema di vocal search al posto della tradizionale digitazione delle parole chiave. La differenza che intercorre tra la ricerca vocale e quella tramite tastiera influisce sulle diverse espressioni e parole chiave utilizzate, per questo motivo i responsabili marketing devono pensare i contenuti online in una chiave Seo totalmente diversa.

Piattaforme

Siri, Google Assistant, Cortana

 

Analisi predittive

Le analisi predittive sono l’insieme di tecniche statistiche basate su algoritmi in grado di analizzare dati strutturati e non e di identificare la probabilità di realizzazione di eventi futuri sulla base dei dati stessi. I modelli predittivi sono particolarmente importanti in ambito sanitario, nel momento in cui si possono prevedere eventuali manifestazioni di future patologie utilizzando analisi attuali, come in ambito marketing per studiare futuri trend e propensioni al consumo. Con gli strumenti di machine learning predittivi, i responsabili marketing possono prevedere con largo anticipo l’andamento di acquisizione di nuovi clienti e attuare così strategie di marketing proattive e non più reattive.

Piattaforme

Everstring, Infer, Radius
intelligenza artificial artificial intelligence

 

Le risorse umane ancora protagoniste

Trattando di marketing e di creazione di contenuti abbiamo finora omesso quella che è ancora oggi la componente fondamentale in grado di sfruttare al meglio le innovazioni tecnologiche: l’uomo.

Infatti, sebbene i sistemi di A.I. riescano a compiere azioni che l’essere umano non può imitare, allo stesso tempo il contributo delle risorse individuali è ancora centrale nel processo di comunicazione.
I sistemi di e-mail marketing, la scrittura di contenuti, le tecniche di indicizzazione SEO vedono ancora nelle parole e nella comunicazione l’elemento essenziale. Comunicare globalmente significa costruire una narrazione diversificata, posizionarsi sui motori di ricerca differenziando stili linguistici e parole chiave a seconda del target di riferimento e della sua provenienza.

In questo campo, l’intelligenza artificiale non ha raggiunto prestazioni eccellenti. I sistemi di machine translation senza una guida umana sono ancora troppo imprecisi per essere utilizzati nel campo della comunicazione professionale. Intrawelt sta sviluppando diversi progetti nel campo delle tecnologie della traduzione avanzata, ma ad oggi sono ancora i traduttori e i project manager il vero valore aggiunto che permette di erogare servizi linguistici e comunicativi di alta qualità nel settore del marketing come in quello della finanza, del farmaceutico e nella produzione industriale.

 

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L’Europa al bivio: l’ora della Brexit si avvicina

Mancano pochi mesi alla scadenza dei termini per la negoziazione di un accordo tra Unione Europea e Regno Unito per garantire la salvaguardia delle relazioni politiche, economiche e civili prima dell’entrata in vigore della Brexit e ad oggi ancora non sembra esserci un orizzonte definito.

 

Brexit

Da quando il referendum inglese del 16 novembre 2016 ha sancito l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea, sono iniziati e proseguiti senza sosta i negoziati internazionali tra i governi britannici e le istituzioni europee. Entro il 29 marzo del 2019 sarà necessario giungere a un accordo firmato e sottoscritto per evitare una “hard brexit”, ossia la risoluzione di ogni tipo di relazione politica ed economica senza alcun paracadute.

I temi sul tavolo sono molteplici. Innanzitutto, i diritti dei cittadini: un milione di britannici residenti nel continente e tre milioni di europei nelle isole rischiano di trovarsi da un giorno all’altro senza uno status oggi garantito dal fatto di essere nell’Unione. Poi c’è la questione dei trasporti, con gli aerei di bandiera britannica che non avrebbero più la possibilità di atterrare nell’Unione in mancanza di un accordo.

Fin dall’inizio dei negoziati per la Brexit, i servizi finanziari internazionali sono stati un nodo cruciale nelle trattative. Londra vuole un accordo che consenta alle società finanziarie britanniche di continuare a operare in Europa, in particolare per proteggere il centro finanziario della City. Questa opzione è stata però a lungo respinta da Bruxelles che punta a preservare la cosiddetta “indivisibilità” delle libertà del mercato unico, che il governo britannico vorrebbe limitare, e che vincola la libera circolazione di servizi e capitali a quella delle persone.

 

Il futuro del mercato finanziario

Proprio quest’ultima questione sembra essere al centro delle preoccupazioni di queste settimane. Gli analisti finanziari, infatti, stanno cercando di capire cosa potrebbe succedere nel caso in cui Regno Unito e Unione Europea non dovessero giungere a un accordo condiviso. Continuano così a susseguirsi in questi giorni notizie di accordo e successive smentite da parte del governo britannico.

 

 

 
Secondo il Guardian, una Brexit caotica e disordinata avrebbe conseguenze dannose per l’economia britannica, per esempio innescando ritardi alle frontiere e impedendo l’atterraggio di aerei dall’Ue. L’Office for Budget Responsibility ha dichiarato che un distacco della Gran Bretagna dall’Ue senza un accordo entro i prossimi mesi potrebbe nuocere alla crescita economica e comportare un accumulo di merci per le famiglie e le imprese, innescando un forte calo del valore della sterlina.

La Banca d’Inghilterra ha espresso tutta la sua preoccupazione dichiarando che «le prospettive economiche dipenderanno in modo significativo dalle modalità di uscita dall’Ue e in particolare delle condizioni degli eventuali nuovi accordi commerciali, dalla fluidità della transizione verso il nuovo scenario e dalle risposte delle famiglie, delle imprese e dei mercati finanziari». Sottolineando l’urgenza della situazione in una dichiarazione del suo comitato di politica finanziaria, la Banca ha affermato: «Nel limitato tempo a disposizione, le società non sono in grado da sole di ridurre completamente i rischi di interruzione dei servizi finanziari transfrontalieri».

 

Gli inglesi più poveri ancor prima di uscire dall’Ue

Lo scenario di incertezza che abbiamo di fronte è raccontato analiticamente da uno studio di Quartz. Costruendo un modello previsionale, gli analisti hanno comparato le stime sulla crescita inglese con il Regno Unito dentro e fuori dall’Ue.

Quartz ha infatti sovrapposto l’andamento del flusso reale di esportazioni del Regno Unito verso gli altri 28 paesi dell’Unione e l’andamento di quello che secondo le stime statistiche sarebbe stato il flusso di esportazioni dal Regno Unito verso il resto dell’Unione in caso di vittoria del no: come si vede nel grafico sotto, i dati sostanzialmente coincidono fino al punto del referendum, mentre da quel momento in poi la divergenza è evidente.

brexit

Lo stesso può dirsi anche per le esportazioni verso i paesi non-Ue che, dal momento del voto, sono fortemente calate rispetto alla crescita prevista se non ci fosse stato il voto sulla Brexit. Anche nei servizi commerciali come viaggi e turismo, servizi di trasporto, istruzione e attività bancarie, i cui prezzi di riferimento sono in dollari, si assiste ad una stagnazione nei 18 mesi successivi al voto.

Dato l’indebolimento della sterlina, le esportazioni britanniche hanno anche subito una svalutazione nei confronti delle valute utilizzate dai partner commerciali (euro per l’Ue, dollari e altre valute per quelle extra-Ue) e di conseguenza consentono di “pagare” un volume minore di importazioni. A causa delle incertezze intorno alla Brexit, la Gran Bretagna sta di fatto perdendo una quota significativa dei mercati globali (in termini di valore) e si ritrova già più povera.

Il destino degli operatori economici

Non sappiamo quale sarà il destino degli scambi commerciali con il Regno Unito ma sicuramente il futuro dei rapporti tra Londra e l’Ue è uno dei temi caldi del momento. Ne parliamo con i clienti, ci confrontiamo tra colleghi. Abbiamo un nostro ufficio a Londra grazie al quale costruiamo quotidianamente relazioni professionali con i clienti inglesi rafforzando quel ponte tra l’isola e il continente che sembra indebolirsi sempre di più.
Ci auguriamo che si arrivi in tempi brevi a un accordo stabile tra governo britannico e Ue che consenta di evitare il ripiego su singoli accordi tra ciascun Stato Membro e la Gran Bretagna, che avrebbe conseguenze inevitabilmente incerte e destabilizzanti.

 

 

Regrexit

Secondo uno studio condotto su 20.000 elettori, la Gran Bretagna oggi voterebbe per rimanere nell’Unione Europea. Soprattutto molti giovani e coloro che non sono andati a votare al referendum del 2016 ora voterebbero contro la Brexit.

Nonostante le richieste da parte degli ex primi ministri Tony Blair e John Major, il primo ministro Theresa May ha però ripetutamente escluso l’indizione di un nuovo referendum.

E dopo aver coniato il termine Brexit, gli inglesi iniziano già a parlare di Regrexit. Difficile prevedere cosa succederà in futuro: quel che è certo è che Oltremanica la sensazione di aver preso un enorme granchio è sempre più forte.

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Traduzioni da brivido – Halloween Edition

In occasione di Halloween 2018, rendiamo omaggio agli orrori nel mondo delle traduzioni proponendovi 10 mostruosità reperite sul web.
Per conoscere traduzioni di qualità cliccate sulla zucca!

1. #JeSuisFlamingo

 

2. Censored

 

3. Weeding time

translation fail

 

4. Avete bisogno di una traduzione tecnica?

 

5. Rape, more rape, a lot of rape?

Questa non è facile da spiegare all’estero, è vero, e quindi merita una piccola didascalia. La “cima di rapa” è una verdura coltivata tipicamente nel Sud Italia. “Rape” è soltanto il suo plurale, niente di violento o di pericoloso. Le “Orecchiette con le cime di rape” sono un piatto tipico pugliese. Niente a che fare con le montagne e con le vette più alte. Però una montagna di orecchiette non sarebbe male.

halloweeen

 

6. Google translate coplisce ancora!

 

7. Autocitazioni

8. Manicure for Edward (Mani di forbice)

 

9. Gnam!

10. R.I.P. Paul

fattura elettronica 2018

Fatturazione elettronica obbligatoria: siete pronti?

In questi ultimi mesi le aziende italiane sono alle prese con le novità introdotte in tema di fattura elettronica. Dal 1° gennaio 2019, infatti, entrerà in vigore l’obbligo di utilizzo della fatturazione elettronica per tutte le aziende e i soggetti passivi residenti o stanziati nel territorio italiano. L’obbligo riguarderà tutte le prestazioni e i servizi tra aziende (B2B) e tra aziende e consumatori (B2C) ad esclusione dei possessori di partita iva in regime di “minimi” e “iva agevolata”. I dettagli sono consultabili nella guida alla fatturazione elettronica che proponiamo di seguito.

In Intrawelt abbiamo avviato un processo di formazione e di adeguamento alle nuove procedure in modo da garantire il flusso di fatturazione e prevenire eventuali disagi per i nostri clienti. Grazie all’esperienza interna, abbiamo prodotto una breve guida informativa e abbiamo deciso di renderla disponibile a chiunque.
 

Fattura elettronica: come funziona?

 
Nella pratica si tratta di un processo di digitalizzazione de lle fatture che prevede l’abbandono del formato cartaceo a favore di quello elettronico. Nel caso della fattura elettronica, però, non si tratta di una semplice fattura inviata via mail in un formato digitale (come ad esempio un file in Pdf) ma dell’utilizzo di piattaforme dedicate alla fatturazione elaborata obbligatoriamente nel formato elettronico XML.

Cosa cambia con la nuova fattura elettronica?

La portata dell’innovazione (o dei disagi) che segue l’introduzione della fattura elettronica è variabile e dipende sostanzialmente dalle procedure interne delle quali l’azienda è dotata. Nel nostro caso, ad esempio, le novità introdotte dalla fatturazione elettronica non avranno un grande impatto in quanto abbiamo da tempo adottato procedure simili a quelle previste dal DL 119/2018 (Decreto fiscale).

Fattura elettronica cos'èIntrawelt emette già le fatture elettroniche verso clienti della Pubblica Amministrazione, perciò si tratterebbe di estendere lo stesso modello a tutti i soggetti privati. Probabilmente, l’unico impatto significativo sarà relativo ai tempi di emissione in quanto il caricamento delle fatture nel sistema di interscambio richiederà più tempo rispetto all’invio della fattura stessa attraverso il nostro gestionale interno eGetrad. Tutto sommato in questo senso, i tempi si standardizzeranno per tutte le aziende.

Norma transitoria e sanzioni ridotte

In base alla norma transitoria inserita nel DL (l’articolo 10), per il primo semestre 2019 (quindi per le operazioni effettuate fino al 30 giugno 2019) non si applicano le sanzioni per omessa fatturazione (dal 90% al 180% di cui all’articolo 6 D.lgs. 471/1997), a condizione che la fattura sia emessa (e quindi trasmessa al Sdi) entro il termine per la liquidazione dell’imposta del periodo in cui è avvenuta l’effettuazione dell’operazione.

Un esempio. Considerando un contribuente mensile, per un’operazione effettuata entro il 31 gennaio 2019 la fattura elettronica deve essere trasmessa al Sdi entro il 16 febbraio 2019, fermo restando che la relativa imposta deve confluire nella liquidazione del mese di gennaio. Inoltre, è stabilita una riduzione dell’80% della predetta sanzione a condizione che la fattura elettronica sia emessa entro il termine della liquidazione periodica successiva.

I pro e i contro della nuova fatturazione

fatturazione fattura elettronica

Sicuramente è ancora presto per tirare le somme ed esprimere giudizi sui reali benefici delle disposizioni. Possiamo però provare a prendere in esame un caso concreto nelle nostre attività quotidiane.

Una volta entrato in contatto con i nostri project manager, il cliente riceverà il preventivo della realizzazione dei progetti di traduzione, di impaginazione o di interpretariato commissionati. Dal momento dell’accettazione del preventivo si procederà con l’invio, tramite il portale eGetrad, del materiale da tradurre e i nostri project manager coordineranno il lavoro di traduzione selezionando i linguisti ai quali affidare l’incarico e successivamente procedendo alle revisioni e al controllo qualità.

Terminato il processo di traduzione e inviato il lavoro finito al nostro cliente, l’amministrazione procederà all’invio della fattura. Se nel caso di pubbliche amministrazioni, l’utilizzo della fatturazione elettronica è per noi qualcosa di familiare, nel caso di soggetti privati solitamente procediamo con l’invio della fattura tramite il nostro gestionale eGetrad. L’utilizzo di un portale costruito in-house ovviamente permette di abbattere i tempi di consegna della fattura, essendo direttamente collegato all’indirizzo e-mail fornito dal cliente.

Sebbene da un lato le nuove procedure possano rallentare i tempi di invio della fattura, dall’altro si azzerano i disguidi relativi all’effettivo recapito della stessa. Può capitare, infatti, che la fattura non venga inviata all’indirizzo corretto, che finisca in spam, o nell’imprevedibile giungla della rete.

Da questo punto di vista, invece, il sistema di interscambio ridurrà al minimo questo tipo di disagi.
Aspetteremo quindi i prossimi mesi per avere una maggiore consapevolezza delle novità introdotte dal decreto fiscale e come si dice in questi casi, chi fatturerà vedrà. Intanto, vi proponiamo un approfondimento del tema con link e informazioni utili.
 


 
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traduzioni editoriali

Traduzioni editoriali: in crescita i titoli italiani all’estero

Pochi giorni fa è stato pubblicato il “Rapporto sullo stato dell’editoria in Italia 2018” redatto dall’Associazione Italiana Editori. La presentazione è avvenuta in occasione dell’inaugurazione dello “Spazio Italia” all’interno della Fiera del Libro di Francoforte conclusasi il 18 ottobre.

La Buchmesse, giunta alla 67esima edizione, è il più importante appuntamento internazionale per lo scambio dei diritti editoriali e per la promozione della cultura e dell’editoria, e ha ospitato complessivamente 7300 espositori di oltre 100 paesi, con l’Indonesia ospite d’onore. Gli editori presenti sono stati circa 200 e l’evento fieristico ha rappresentato il momento istituzionale di presentazione dei risultati della ricerca annuale dell’AIE.

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traduzione libriI numeri dell’editoria italiana

Il mercato del libro nel 2017, con 2,773miliardi di euro, conferma l’uscita dal lungo periodo di recessione. Per il terzo anno consecutivo l’andamento risulta positivo. E per di più con un trend progressivamente crescente: +0,2% nel 2015; +1,2% nel 2016; +2,8% nel 2017 (escluso Amazon).

Considerato il peso di Amazon (stimato da AIE) e l’usato, il fatturato 2017 risulta essere di 3,104 miliardi di euro con un +4,5% rispetto al 2016.

Case editrici in aumento

Sono 4.902 le case editrici che hanno pubblicato almeno un titolo nel corso dell’anno (+0,5% rispetto al 2016). Rispetto al 2010 sono attive sul mercato 755 nuove case editrici che devono cercare di posizionare il loro marchio e il loro progetto editoriale in libreria, nella distribuzione e presso segmenti più o meno specializzati di lettori.

I generi letterari più in salute

Cresce la produzione in tutti i macrogeneri. In particolare, la fiction italiana e straniera (+9,6% compresa la narrativa Young Adult) e la non fiction pratica (manualistica: +4,9%); i libri per ragazzi segnano un +13,7%; la non fiction generale (saggistica) registra un + 1,9% e la non fiction specialistica (professionale) un +2%.

Aumentano le traduzioni editoriali di testi italiani all’estero

Nel 2017 le case editrici italiane hanno venduto all’estero complessivamente 7.230 diritti di edizione ai loro colleghi stranieri e hanno comprato diritti per 9.290 titoli. Rispetto al 2016 si assiste a una crescita del 10,1% nelle vendite all’estero e a un calo del 2,5% nell’acquisto.

traduzioni editoriali

Il dato ancor più importante riguarda l’andamento del mercato nel medio periodo. Le vendite di diritti all’estero hanno avuto, infatti, una crescita media annua dal 2001 del +18,9%. L’acquisto di diritti di edizione a sua volta fa segnare un più modesto +4,5%. La vendita dei diritti si conferma quindi come asset fondamentale per lo sviluppo dell’editoria italiana.

Il lavoro dei traduttori editoriali

Un fatto che non ci stancheremo mai di ribadire, non per corporativismo ma per riconoscimento di un lavoro creativo ed intellettuale, è legato al lavoro svolto dai linguisti nelle traduzioni editoriali e nella diffusione di un opera letteraria.

Ogni progetto di traduzione richiede delle determinate competenze settoriali e proprietà linguistiche. Per questo motivo per la traduzione di un report finanziario è necessario avere competenze settoriali e terminologiche finanziarie, lo stesso può dirsi per le traduzioni scientifiche, le traduzioni farmaceutiche o legali.

Allo stesso modo, le traduzioni editoriali richiedono un lavoro altamente specializzato sotto il profilo terminologico, culturale, comunicativo e tecnico per quel che concerne la tipologia di testo tradotto.

È bene ricordare quindi, che un autore che vende un’opera in un mercato estero lo deve alla sua bravura ma non di meno alla capacità dei traduttori di restituire in un altro paese, in un’altra cultura e con un altro linguaggio, quel talento innato dell’artista.

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